Venezia, 9 set. (TMNews) – Marco Bellocchio ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera nel corso della cerimonia che si è svolta in Sala Grande al Palazzo del cinema alla 68esima Mostra del cinema di Venezia. Il pubblico ha salutato il regista con un’autentica standing ovation e un lunghissimo, interminabile applauso.
In omaggio all’autore di film indimenticabili come “I pugni in tasca”, è stato proiettato il documentario cortometraggio “Marco Bellocchio Venezia 2011”, fuori concorso del regista Pietro Marcello e la copia restaurata del film di Bellocchio “Nel nome del padre”. È stato Bernardo Bertolucci a consegnare il Leone d’oro a Bellocchio che ha scritto un pensiero e ha fatto un disegno sui pagliacci, opera che ama molto e di cui vorrebbe fare un film.
“Mi sento un ribelle rivoluzionario moderato – ha dichiarato Bellocchio leggendo un messaggio scritto di suo pugno – è forse un ribelle che ha rinunciato alla violenza, la mia vita è cambiata dagli anni ’60. Non è cambiata la mia naturale inclinazione di stare dalla parte di chi è oppresso, credo che la libertà sia la cosa più preziosa per un artista, libertà d’immaginazione. Come. Immaginare Aldo Moro in Buongiorno, notte che passeggia libero per le strade di Roma, licenza poetica che la sinistra mi ha rimproverato. Questo premio alla carriera – ha concluso il regista piacentino – non è un risarcimento ma un riconoscimento alla mia coerenza”.
Bertolucci ha spiegato che un giorno qualcuno lo prese per Bellocchio e si congratulò per “I pugni in tasca”. “Magari avessi fatto io ‘I pugni in tasca’”, ha sorriso Bertolucci con una battuta.
Bnz/Ral
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