Smog, nel 2016 il limite delle polveri sottili è stato sforato per ben 49 giorni. Legambiente invoca misure strutturali: «L’inquinamento deve diventare la prima priorità delle amministrazioni comunali. Perché non pensare davvero ad un tram che colleghi la “città unica” tra Gallarate, Busto e Legnano?».
Il presidente del Cigno Verde lo va ripetendo ormai ad ogni “crisi” delle polveri sottili. Si ripetono praticamente ogni anno nei mesi freddi, portando i Comuni ad emettere ordinanze anti-smog. «Ma non si fa mai niente di concreto e strutturale per limitare le emissioni inquinanti – sostiene l’esponente ambientalista – fermare la produzione, i trasporti e il riscaldamento non si può, ma perlomeno Milano qualcosa ha fatto, introducendo l’Area C. Qui invece abbiamo inaugurato un’altra autostrada, la Pedemontana. E si continua ad andare sempre tutti in giro in automobile».
Il Pm10 continua ad essere fuori controllo: nel corso del 2016, sono stati ben 49 i giorni (di cui 24 tra gennaio e febbraio, ma anche il periodo “horribilis” dei 14 giorni consecutivi nel mese di dicembre) oltre la “soglia di attenzione” di 50 microgrammi per metro cubo, rilevati dalla centralina Arpa dell’Accam. Se consideriamo che il tetto massimo consentito dalle direttive Ue è di 35 giorni di sforamento all’anno, il problema è serio. Come affrontarlo? Per Andrea Barcucci occorre indirizzarsi soprattutto in due direzioni. Da un lato, i controlli: «Sono sempre troppo pochi – fa notare il presidente di Legambiente – penso ad esempio alle sempre più diffuse stufe alimentate a pellet, che dovrebbero essere di moderna generazione, oppure agli scarichi dei mezzi pesanti e degli autobus, che spesso circolano disinteressandosi delle limitazioni».
Dall’altro, servono misure strutturali. «Bisogna investire sul trasporto pubblico, sulle piste ciclabili e sulla mobilità elettrica – sostiene Barcucci – in questi giorni il traffico è paralizzato dappertutto, a Busto come a Gallarate, Legnano, Cassano, Castellanza, e le polveri sottili fanno male anche a chi è in coda in automobile e respira i gas di scarico. Qual è il costo sociale ed economico che questa conurbazione, che ormai è una “città unica”, paga per i danni dell’inquinamento? Questo tema deve diventare una priorità per chi governa».
Ecco perché Barcucci rilancia un suo vecchio pallino: «Se si può pensare ad un maxi-investimento per un nuovo ospedale unico, credo che si debba avere anche il coraggio di mettere in cantiere un’opera come un tram o una metropolitana di superficie che possa collegare le tre città di Gallarate, Busto e Legnano. Anche il terzo binario è importante, per superare il sovraffollamento della linea ferroviaria Gallarate-Rho, ma è giunto il momento di fare uno scatto per rendere davvero sostenibile la mobilità di questo territorio».