Dopo le proteste per i ritardi i ticinesi vogliono alzare ancora il tiro. E sull’Arcisate-Stabio, se non altro per avere maggiori garanzie di completamento, chiamano in causa anche il presidente del Senato, Pietro Grasso. L’occasione è stata ieri l’incontro tra il numero uno di Palazzo Madama e il presidente del Consiglio degli Stati Filippo Lombardi. Colloquio avvenuto a Roma e incentrato prevalentemente sulle relazioni bilaterali e sulla politica dei trasporti con particolare attenzione alla travagliata linea ferroviaria Stabio-Arcisate.
I trasporti, del resto, sono un tema ricorrente nelle discussioni tra Svizzera e Italia. La linea ferroviaria Mendrisio-Varese, il cui cantiere era stato interrotto negli ultimi mesi, e i lavori sulle tratte di accesso ad Alptransit in Italia sono particolarmente importanti per la Confederazione e necessitano una perfetta coordinazione tra i due Paesi. Anche Filippo Lombardi, quindi, proverà a smuovere le autorità italiane affinché qualcosa, sulla linea Stabio-Arcisate si muova, provando a chiedere man forte anche al presidente del Senato. Intanto, mentre sono in essere gli interventi preparatori per la riapertura parziale del cantiere che coinvolgono poche unità di lavoratori, arrivano le prime conferme sul cronoprogramma.
Ovvero l’inizio dei lavori, fissato nei primi giorni di gennaio, dei lavori per la costruzione del viadotto della Bevera, uno dei passaggi fondamentali, insieme alle due gallerie, ancora bloccate in attesa della soluzione sullo stoccaggio delle terre. Così visti i tempi divergenti di operatività della tratta la Svizzera ha chiesto alla Lombardia di collaborare a un servizio di “bus navetta” fra Stabio e Malpensa. E anche questa è una delle questioni in agenda. Anche perché, ricorda la nota dei Servizi del parlamento elvetico, «per quanto riguarda i collegamenti ferroviari con l’Italia, la nota odierna ricorda che i trasporti sono un tema ricorrente nelle discussioni tra Svizzera e Italia, e Berna e il Ticino accordano un’importanza particolare a questo tema».
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