La Leopoldina di Varese fa il pieno

E immagina una realtà nuova: ecco come è andata l’iniziativa organizzata dal Partito Democratico

– Il futuro di Varese parte dalla Schiranna dove, ieri, si sono incontrati, ospiti del Pd, i protagonisti della vita sociale, economica, sportiva e associativa della città. Molto partecipata la “Leopolda” made in Varese, così è stata ribattezzata l’iniziativa “Varese sei tu la mia città”, che è consistita in cinque tavole rotonde di discussione e progettazione sui temi principali per il rilancio di Varese.

Un momento di costruzione della nuova Varese, in vista del voto del 2016. La parola chiave uscita da tutti i tavoli è “fare rete”. Varese ha le risorse, insomma, ma non sono mai state sfruttate.

«Il filo conduttore di tutti i tavoli – dice il segretario cittadino – è stato come far ripartire Varese, nell’economia, nel lavoro, nella cultura, nell’attenzione, ai giovani ed alle componenti più fragili della società».
Il più partecipato è stato il tavolo su territorio e urbanistica. Dove tra i numerosi partecipanti erano presenti l’ingegner Mazzucchelli, l’architetto e il portavoce del Comitato Varese2.0, l’agronomo . Mazzucchelli ha sottolinea quale potrebbe essere il punto di svolta per la rinascita del territorio varesino: «Creare

un gruppo di lavoro per ripensare le aree dismesse, senza aspettare i committenti. In questo modo può rinascere Varese».
Interessante il tavolo su Economia e Università, con la partecipazione del rettore , dei rappresentanti delle principali aziende del territorio, dei sindacati e delle associazioni di categorie. Ed è questo il settore che hanno scelto anche i due big del Pd varesino: il segretario regionalee il deputato .
Innanzitutto è stato sottolineato come «il Comune debba avere un ruolo di collegamento tra le società lavorative».
E come proposta per il futuro c’è quella dell’inserimento del bilancio di genere, dell’attuazione di politiche di parità e di pari opportunità come strategia per il rilancio del lavoro sul territorio comunale. L’università viene vista come una risorsa per fare crescere la nostra città, come ha riassunto il coordinatore. E citando il professor, ha ricordato che la nascita dell’Insubria è stato l’ultimo grande cambiamento di Varese.
Il gruppo sulla cultura ha evidenziato le difficoltà a creare sinergia tra le associazioni e le istituzioni. Una nota per rilanciare la nostra realtà: la creazione di un’Accademia di Arte e Architettura del Paesaggio, per valorizzare le ricchezze di Varese. E organizzare festival ed eventi. Un luogo dove insediare queste attività potrebbe essere l’ex Macello civico.

Il tavolo sullo sport è stato organizzato dai Giovani Democratici. Tutte le associazioni sportive erano presenti. , in rappresentanza del Varese 1910, ha posto come domanda: «Cosa possono fare le società per migliorare le realtà sportive varesine?». Capovolgendo quindi il concetto per cui si pensa che per prime debbano muoversi le istituzioni.
Da parte della società del Rugby Varese è stata evidenziata la necessità di maggiori spazi per lo sport.
Infine, il gruppo sulla Varese solidale. Il coordinatore ha rilanciato la necessità «che gli adulti tornino a fare gli adulti. Il problema educativo deve tornare centrale. Varese si dimostra una città che è molto accogliente e aperta, al contrario di quello che si pensa».
Le parole chiave sono state la difesa dei diritti, l’integrazione grazie al ruolo delle donne, che sono le più portate. Quindi i problemi da affrontare: «Le sfide del futuro sono quelle di una società che avrà molti anziani soli. I servizi sociali vanno potenziati».

E tra le altre proposte maggior sostegno del Comune a chi ha un disabile in casa.