Gita al lago con il furto: in manette due ragazzini. I due, un pakistano di 19 anni e un marocchino di 17 anni, sono stati arrestati dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Luino.
Il fatto è avvenuto verso le 17 di ieri a Caldè, località rinomata per le sue spiagge lungo il lago Maggiore. I due ragazzi (il maggiorenne ha parecchi precedenti di polizia) si era fatto un giretto in spiaggia: sole, un bagno rinfrescante. E magari un furto in abitazione per chiudere la giornata in bellezza. Sono due le case “visitate” dai baby ladri, tutte nella zona del lungo lago. La prima incursione ha fruttato un bottino considerato troppo magro dalla coppia di ladri: una vecchia sveglia (forse credevano di poterla rivendere come antiquariato) e qualche moneta. Il proprietario dell’abitazione era in casa ma non si è accorto di niente. I due quindi hanno deciso di alzare il tiro.
Una grande e opulenta villa avrebbe di certo fruttato un “incasso” molto più congruo. E una grande e opulenta villa hanno preso di mira. L’abitazione era stata affittata da un gruppo di professori tedeschi che a Castelveccana e sul lago Maggiore stanno trascorrendo le ferie. Anche in questo caso nella villa c’era qualcuno. Il gruppo di vacanzieri era in cucina quando ha sentito degli strani rumori provenire dal soggiorno. È bastato uno sguardo per cogliere i due ladri sul fatto. A quel punto il diciannovenne si è dato alla fuga. Il diciassettenne è rimasto nel salotto in attesa dell’arrivo dei carabinieri subito allertati. Probabilmente ha capito che fuggendo avrebbe peggiorato la sua situazione: i militari l’hanno trovato seduto in salotto circondato dai docenti.
Preso il minore, i militari hanno notato del movimento tra le foglie della siepe che costeggia la villa. Il pakistano si era nascosto lì. È stato immediatamente arrestato. Addosso aveva la refurtiva di entrambi i colpi.
Ai turisti tedeschi il giovane aveva sottratto mille franchi in contanti e 195 euro sempre in contanti. I militari hanno recuperato sia i soldi rastrellati durante il secondo colpo, che la sveglia e le monete rubate durante il primo furto. Gli arresti sono stati convalidati ieri mattina.
Al giudice il pakistano ha raccontato di vivere con i familiari ma di avere con i genitori un rapporto conflittuale. Mamma e papà non gli darebbero i soldi per potersi pagare la patente. E così lui si sarebbe ridotto a rubare per poter finalmente guidare come tutti gli altri. Ipotesi poco credibile visto il lungo elenco di precedenti di polizia del ragazzo: si tratterebbe della patente più costosa del mondo.
In ogni caso le ragioni che spingono a un furto non fungono da giustificazione del reato commesso. Anzi in questo caso l’inspiegabile tesi del furto causa mancanza fondi patente vale come ammissione del reato commesso qualora servissero ulteriori prove. Per il diciannovenne il giudice, visto i precedenti di polizia, è a rischio pericolo di fuga e reiterazione del reato. E per lui ha disposto la custodia cautelare in carcere.