Si è disintegrato nell’impatto con l’atmosfera, senza provocare danni il satellite europeo Goce, che per due giorni ha tenuto in molti col fiato sospeso, Italia compresa. L’impossibilità di prevedere esattamente data e luogo dell’impatto aveva infatti generato il timore che i frammenti prodotti potessero cadere su zone popolate, nonostante gli esperti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) avessero considerato questa eventualità molto remota.Il satellite da una tonnellata è rientrato nell’atmosfera intorno alle 1,00 del mattino. Intorno a quell’orario aveva infatti smesso di dare segnali.
Nonostante le condizioni estreme cui fossero esposti, i suoi strumenti hanno continuato a funzionare fino all’ultima orbita, registrata dalla stazione di Terra che si trova in Antartide quando Goce si trovava ad una quota inferiore a 120 chilometri. Era quindi molto vicino alla zona critica chiamata Linea di Karman, che si trova alla quota di 100 chilometri, considerata il confine tra l’atmosfera terrestre e lo spazio esterno. Attualmente tempo preciso e luogo del rientro non sono noti. L’Esa indica che l’ultima orbita percorsa da Goce ha attraversato Siberia, Pacifico occidentale, oceano Indiano orientale e Antartide.
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