Sono già tornati in libertà il locatore e l’intermediario arrestati martedì dai carabinieri della compagnia di Luino con l’accusa di estorsione. Il gip ha infatti derubricato il capo di imputazione contestato ai due in esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
L’indagine che aveva portato all’arresto dei due era partita dalla denuncia di un trentenne marocchino che aveva affittato un appartamento a Marchirolo. Il padrone di casa, italiano, si era fatto consegnare una caparra da 1.800
euro ma non aveva mai registrato il contratto firmato dall’affittuario. Che aveva scoperto la cosa nel modo peggiore: andando a chiedere la residenza a Marchirolo, necessaria tra l’altro per il mantenimento del permesso di soggiorno.
L’uomo si era lamentato con il padrone di casa che per tutta risposta gli aveva fatto tagliare luce e gas lasciandolo, in gennaio, al freddo e al buio. L’obiettivo, evidentemente, era quello di farlo uscire dall’appartamento senza restituirgli la caparra. L’affittuario aveva resistito e si era ritrovato a quel punto sotto minaccia.
In un’occasione gli era stata portata via l’auto e tutti i documenti tra cui anche il permesso di soggiorno. Per riavere quei preziosi documenti l’uomo avrebbe dovuto firmare una dichiarazione nella quale attestava che gli erano stati restituiti i 1.800 euro senza che però in realtà gli fosse ritornato nemmeno un centesimo. All’appuntamento si erano però presentati i carabinieri ed erano così scattate le manette per i due.
La decisione del gip di derubricare il reato contestato ha rimesso in libertà i due arrestati alleggerendone di molto la posizione. La vittima, nel frattempo, a questo punto si ritrova senza caparra e senza casa.