«Ben venga la campagna di Basso. Aiuti ad insegnare la sicurezza»

Fiab Ciclocittà e il cassanese testimonial con il Comune: «Più progetti per tutti»

testimonial della bicicletta sicura in città? «Bene. Meglio ancora però una strategia per la sicurezza in bici e sulla strada».

La proposta arriva da Fiab Ciclocittà, associazione che si occupa di politiche legate alla mobilità sostenibile, con particolare attenzione a quella ciclabile. Dopo che il 15 novembre scorso un uomo era morto investito da un camion mentre percorreva via Torino in bicicletta, il campione di Cassano Magnago si è speso, su invito del sindaco , come testimonial per la sicurezza di chi pedala nei Due Galli.

«Che Ivan Basso si spenda per questo tema è una buona notizia – afferma il presidente provinciale di Fiab Varese Ciclocittà – il primo cittadino ha fatto bene a coinvolgerlo. Ma la sicurezza in bicicletta va molto al di là dell’indossare il casco», come consigliato dal vincitore di due edizioni del Giro d’Italia.

Certo, proteggere la testa è un abitudine che «resta fondamentale per salvare la vita e la salute dei ciclisti». Meglio mettere in campo «un’azione strategica in cui lo stesso Basso, insieme ad altre associazioni di ciclisti, potrebbe fare la sua parte, collaborando con il Comune».

La proposta di Savelli è quella di legare il ruolo del campione «alla creazione di una consulta, che possa promuovere progetti e iniziative sul tema». Ovvero un organismo che possa sensiblizzare sia chi guida un mezzo a motore sia chi è in sella ad uno a pedali a prestare maggiore attenzione.

Oltre a fare da pungolo alla pubblica amministrazione nell’ottica di una «più incisiva volontà di educare, sanzionare e adeguare le infrastrutture». Lo stesso Codice della Strada, ricorda Fiab Ciclocittà in una nota, «parla specificamente di piani di educazione stradale da portare avanti nelle scuole di ogni ordine e grado». Progetto che ad oggi viene portato avanti dagli agenti della polizia locale.

Su un piano più pratico, l’associazione indica come sia «necessario verificare che la segnaletica in città tenga conto delle effettive necessità di ciclisti e pedoni». Insomma, «va benissimo coinvolgere un campione come Basso, ma per ottenere risultati ci vuole una strategia a lungo termine per la formazione e la sensibilizzazione, con obiettivi quantificabili e misurabili».

Un progetto al quale Fiab Ciclocittà si candida a partecipare.