L’attentatore di Berlino, Anis Amri, è stato ucciso dagli agenti di polizia italiani alle porte di Milano. L’uomo era stato fermato intorno alle 3 di notte del 23 dicembre a Sesto San Giovanni, nel corso di un regolare controllo dei documenti. Al tentativo di identificazione degli agenti l’attentatore tunisino, responsabile della morte di 12 persone tra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo, ha reagito estraendo una pistola dallo zaino. Gli agenti hanno risposto ai colpi uccidendolo. La conferma che si tratti proprio dell’uomo in fuga da Berlino è arrivata dal Ministro dell’Interno Minniti, che ha precisato che l’uomo è arrivato a Milano con un treno partito dalla Francia, precisamente da Chambery.
Nel corso della sparatoria un agente di polizia è rimasto ferito a una spalla, illeso il collega.
È stato diramato un comunicato di Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega Nord, che afferma: «Il fatto che dopo un atto terroristico una bestia del genere sguazzasse a 50 km dal mio tranquillo paesello di provincia, fa riflettere su come nessuno e’ immune da questo cancro e di come gli Stati siano deboli senza attuare leggi speciali per fronteggiare questi atti di guerra. Il tizio entro’ in Europa come “povero” richiedente asilo da aiutare umanitariamente…giusto per chiarire… Onore ai poliziotti che lo hanno abbattuto».