Il blues di Luke Winslow-King va in scena con Esther Rose

Onda Rock scrive che «se Woody Allen avesse deciso di ambientare a New Orleans il viaggio onirico di Midnight in Paris, Luke Winslow-King sarebbe stato il protagonista perfetto». Adatto al French Quarter, King – di scena sabato 16, alle ore 21 (ingresso euro 10) al Teatro Duse con Esther Rose – si trova a suo agio in quello che si definisce nu-blues.

Una riedizione della tradizione, sia quella di Louis Armstrong o di Ma Rainey, con la predilezione per la novità, la freschezza e l’irruenza di chi non si accontenta di ciò che è già stato detto. New Orleans come punto di riferimento; gli Stati Uniti (la Louisiana) e il Vecchio Continente come porti nei quali lanciare l’ancora e trovare altre orecchie che vogliano ascoltare.

È questo ciò che fa Luke con i suoi racconti sciolti da una voce “calda e rilassata”.

Tipica di chi “non ha troppa fretta” e sa che il blues necessita di tempi lunghi per ritrovare se stesso e inventarsi, nuovamente, nel rispetto delle radici che lo hanno portato lontano. È qui, in un viaggio senza tempo, che King incontra Esther Rose: musicista che sembra uscire dal mito cinematografico degli anni Cinquanta, quando la mitezza femminile poteva sconfinare – con un atto di coraggio – nelle prime ribellioni giovanili. “Viso d’angelo”, dice la critica di Rose, con gli occhi da cerbiatta scatenata sui ritmi di un washboard (l’asse da lavare utilizzato come strumento ritmico) posato innocentemente sulle ginocchia. O al petto.

La chiamano musica nera, perché è così che si presenta a chi suona gli accordi e a chi percuote la propria anima. Roberto Luti, per esempio. Il chitarrista elettrico che si affianca a King dopo i successi ottenuti al “PlayingFor Change”: il progetto che ha raccolto fondi per la costruzione di scuole di musica in Africa e Asia con milioni di visualizzazioni su Youtube. Clandestino in America, adottato dalla città di New Orleans (dove, al fianco di Andy J. Forest, lo ascoltavano anche i grandi del jazz) e poi scacciato perché senza permesso di soggiorno. Questo è il blues: uno stile di vita oppure una nuova vita. Scegliete l’una o l’altra, con lentezza: “The Coming Tide”, l’ultimo cd di Winslow-King, è fatto apposta per voi.

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