Il Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa sempre più «museo diffuso»: nei corridoi dell’area imbarchi dei voli internazionali spuntano gli alberi de “Il bosco di domani” di Manuela Carrano. «Simboleggiano la rinascita» spiega l’artista, che si richiama alla “dark ecology”.
Gli alberi, per l’artista varesina, segnano l’idea della «rinascita», in quanto «dopo l’apocalisse causata dalla scelleratezza umana riportano l’operato dell’uomo a nuova vita». “Il bosco di domani”, questo il titolo della mostra, è composto di alberi che sono «testimoni muti dei passaggi epocali».
C’è l’albero della speranza e la dendrite, l’albero che accoglieva gli eremiti. Ci sono quelli che riportano fotografie di contesti urbani, oppure i nomi e le date di nascita di grandi uomini.
«Sono alberi che volano e che non hanno radici – spiega Manuela Carrano – in un luogo di passaggio danno l’idea di una natura in movimento. In viaggio».
Perché, come spiega Serafino Perego, direttore real estate di Sea, «Fausto Melotti, primo appuntamento con l’arte a Malpensa, diceva che “l’arte è un viaggio”. Ma l’arte è anche in viaggio, e il Terminal 1 è sempre più museo diffuso e luogo di arte e di cultura. Dopo il teatro olografico, le installazioni di Ugo La Pietra, le foto di Mario Bobba e i concerti al pianoforte Fazioli, ecco un altro esempio in un punto di interscambio per i passeggeri che è un crogiolo di gente che si muove in continuazione».
“Il bosco di domani”, curato da Jacqueline Ceresoli e Silvia Agliotti in contemporanea con la personale “My dark ecology” della stessa artista nella galleria Gli Eroici Furori di via Melzo a Milano, sarà esposto fino al prossimo 5 maggio nell’area imbarchi B.
«In un luogo che spiazza e con una luce naturale», fa notare Jacqueline Ceresoli, che danno alle opere un grande impatto. Infatti sono già molti i passeggeri che hanno spezzato la distrazione del percorso verso gli aerei soffermandosi ad ammirare l’esposizione.
«Un bosco che fa respirare arte aggiunge» Silvia Agliotti.