Reggio Emilia, 20 lug. (Apcom) – Un uomo di 36 anni è morto sabato scorso dopo aver subito un intervento chirurgico nell’ospedale Santa Maria nuova di Reggio Emilia. Donato Sinisi, imprenditore di 36 anni, originario di Potenza ma residente a Bibbiano nel reggiano, aveva due figli e gestiva una stazione di servizio a Villa Cella di Reggio. Era obeso e aveva deciso di ricorrere al bisturi.
La Magistratura ha aperto un’inchiesta e ha ordinato l’autopsia sul cadavere per chiarire le cause del decesso. L’Ausl di Reggio Emilia, oltre a esprime il cordoglio ai familiari, assicurando fin la massima trasparenza e la disponibilità a supportare le indagini della Magistratura, conferma la fiducia nell’operato dei medici che hanno operato. Per l’azienda sanitaria “l’arresto cardiorespiratorio (irreversibile, nonostante l’immediato intervento di anestesisti, rianimatori e cardiologi) si è manifestato in modo improvviso ed imprevedibile, senza alcun segno o sintomo premonitore”. Secondo l’Ausl reggiana, quindi, si tratta di una “causa riconducibile al rischio generico per interventi di questo tipo” che “stante la tipologia dei pazienti, è comunque sempre assai elevato”.
All’ospedale “S. Maria Nuova” nel 2008 sono stati effettuati ben 84 interventi di questo tipo. “Da quando l’attività è iniziata (1993) – si legge in una nota -, non si è mai verificato un caso di decesso del paziente nell’immediato post-operatorio”. L’azienda fa quindi sapere che l’uomo è stato operato perché prima erano falliti “tutti gli approcci non chirurgici ed era stata condivisa dallo specialista endocrinologo”. Inoltre “nelle giornate antecedenti l’intervento, il paziente è stato sottoposto a tutti gli approfondimenti specialistici e strumentali, finalizzati ad orientare l’equipe chirurgica ed anestesiologica nella gestione pre, intra e post-operatoria del caso, in conformità ai protocolli previsti dalla Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità”.
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