Pane e biciclette: in piazza Giovine Italia è arrivato “Cyclery”.
Due ragazzi, con un’amicizia ventennale alle spalle, hanno messo insieme le rispettive passioni per il restyling delle due ruote e per la bottega alimentare di una volta.
«Due anni fa – racconta uno dei due titolari, , 35 anni – sono partito con il mio progetto di restauro di biciclette abbandonate oppure inutilizzate nei garage. Le trasformo e le faccio rivivere fino a diventare un prodotto finito,
pezzi unici che seguono le indicazioni del cliente».
Prima l’attività col padre, da grossista di alimenti per animali, poi un ruolo minore per dedicarsi al nuovo mestiere «ho iniziato col laboratorio in casa, il mio marchio “Nine To Six”, ispirato ad un utilizzo non sportivo della bicicletta, la partita iva e una vetrina virtuale su internet, ma l’obiettivo finale era quello di creare un bike cafè», locali popolari in Nord Europa: un mix tra bar e officina.«La soluzione finale che abbiamo trovato è quella di esporre alcuni pezzi all’interno del negozio».
La scelta per l’apertura dell’esercizio/atelier è caduta su Varese «perché la amo alla follia e piazza Giovine Italia è in pieno centro storico, in un punto di grande passaggio».
All’esigenza di Edoardo di mettersi in vetrina per mostrare il proprio lavoro, s’è aggiunta la voglia di mettersi alla prova dietro al bancone, dell’altro titolare, , 34 anni, ex commerciale.
«Alla passione comune per la bicicletta – spiega Roberto – si accompagna la mia di fare panini, con prodotti italiani di grande qualità, curati nei dettagli».
In un mondo che corre, «l’idea che condividiamo è quella di fermarsi e tornare un po’ indietro alla bottega di una volta. Io ho proprio il ricordo dell’oratorio alla Rasa, quando andavo a giocare e, alle 4 del pomeriggio, entravo dall’alimentari per un panino. Volevo ricreare il negozio del quartiere, dando la possibilità di mangiare ottimi prodotti e anche di acquistarli dopo averli assaggiati: dalle confetture all’olio, passando per mitiche bevande come la spuma o il pane casereccio IGP che arriva direttamente da Matera».
La serranda si è alzata lunedì, ma senza clamore.
«Puntiamo a un basso profilo e ad alte prestazioni. Chi entra qui, sa che può fermarsi e godersi la qualità di panini preparati al momento. Anche se burocraticamente siamo un fast food, l’approccio è d’altro genere. Magari ci vuole qualche minuto in più, ma ne vale la pena».
Tutto il locale trasuda la passione per le due ruote: dalle lampade ricavate da manubri ai nomi dei panini dedicati alle glorie del ciclismo nostrano.
All’ora di pranzo e a cena, fino alle 21.30 «proponiamo un vero e proprio “giro d’Italia fra due fette di pane” con prodotti che arrivano da tutto il Paese. I nostri fornitori sono tutti piccoli artigiani che lavorano coi metodi di una volta e la massima qualità. Per fare un esempio, la porchetta che prendiamo è appena stata recensita da Gambero Rosso come la migliore d’Italia».