«Quello che si prova non si può spiegare qui, hai una sorpresa che neanche te lo immagini, dietro non si torna non si può tornare giù. Quando ormai si vola non si può cadere più». In sottofondo ci sono le note della canzone di Vasco Rossi “Gli Angeli” che riecheggiano nella chiesa mentre il feretro abbandona lentamente il piazzale. , la giovane volontaria del Sos Malnate di Gurone di 39 anni morta domenica in un incidente in moto, è l’angelo che Vasco canta nella sua melodia fortemente commovente. È l’angelo che ora “vede tetti e case e grandi le periferie. E vedi quante cose sono solo fesserie”.
Ieri pomeriggio tantissima gente ha salutato Elena, molto conosciuta anche a Varese per la sua attività di libraia, per l’ultima volta: un omaggio sincero e commosso. A Gurone nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo si è assiepata una folla immensa per salutare la sfortunata ragazza morta prematuramente e improvvisamente in un pomeriggio di inverno in sella alla sua Suzuki. Il sorriso, la simpatia contagiosa, la caparbietà e lo spirito di servizio che l’hanno contraddistinta sempre, le hanno regalato un posto speciale nella testa e nel cuore delle persone. Elena era volontaria dentro, ce l’aveva nel Dna, tanto da alimentare questo spirito diventando parte integrante del Sos Malnate, la storica associazione di via Primo Maggio impegnata nel primo soccorso. Ieri i suoi compagni, i colleghi di una vita di interventi, erano in prima fila.
Hanno portato a braccia la bara all’esterno della chiesa: una macchia arancione, il colore delle loro divise, l’ha accompagnata nel suo ultimo viaggio terreno. Ma i messaggi di affetto e cordoglio si sono susseguiti durante la cerimonia celebrata dal parroco di Gurone, don
, e don, amico d’infanzia di Elena ai temi dell’oratorio a Gurone e ora parroco nel Milanese. «La sua vita – dice don Gaetano – è stata contraddistinta da gesti di vita Cristiana,
lo spirito che ha caratterizzato la vita di Elena le permetterà di entrare nella pace del Signore». Don Andrea ha cercato di rincuorare gli animi, ma il dolore è troppo intenso: «La morte – dice – non può interrompere il legame di amicizia che siete qui a testimoniare, adesso abbiamo una persona a cui affidarci. Teniamo viva la memoria, teniamo vivo il ricordo. Ringraziamo Elena per quello che ci ha dato e ringraziamo il Signore per avercela donata».
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