Buona la prima, gridano un po’ tutti. E noi ci accodiamo al coro, pur senza gridare. Perchè è la prima, perchè essere bilanciati aiuta a vivere eventuali momenti negativi, perchè, al di là di un risultato rotondo e strameritato, qualcosa da mettere a punto c’è, eccome.
Partiamo dal fondo e dal duo d’attacco che con Le Noci e Santana ha fatto faville. In realtà però l’affermazione è scorretta perchè l’argentino ha fatto faville mentre il suo compagno di reparto ha sofferto non poco la mancanza di rifornimenti adeguati per poter puntare la porta e andare in rete.
Ci ha provato su punizione poco prima dell’intervallo, unico guizzo vero in una partita dove per giocare la palla doveva spesso arretrare sulla linea dei centrocampisti diventando poco pericoloso per la retroguardia ospite sempre schierata. Sono le sue qualità? Forse, ma Disabato in posizione di trequartista, al di là di quello che possa pensare la massa, a noi non è particolarmente piaciuto.
Qualità indiscussa, giocatore eccellente, ma è mancato l’ultimo passaggio, così come sono mancati i tentativi a rete nati dai suoi piedi; le occasioni create nel primo tempo sono arrivate dagli esterni e su calcio da fermo e Dido dà, o ha dato, il meglio di sè quando ha (avuto) spazio per impostare la manovra.
Roba brutta quindi? No, ma da perfezionare. Le note positive arrivano dalla retroguardia, zero occasioni da rete concesse agli avversari, dall’esterno destro, Galli se ingrana può essere decisivo, da Gazo e Pettarin in mezzo che uniscono qualità a quantità, da Mario Santana davanti, per il quale gli aggettivi sono finiti e sprecati.
Restano da mettere a posto tre pedine, due di assoluto valore, nello scacchiere tigrotto per avere la perfezione: sull’esterno sinistro Cottarelli è da rivedere, qualcosa manca, mentre su Le Noci e Disabato le critiche sono figlie di un potenziale enorme ancora inespresso per entrambi.
Ma va bene così, buona la prima.