Washington, 20 set. (TMNews) – L’Italia, malgrado la maxi-manovra da 54 miliardi appena varata dal governo, non ce la farà a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. E’ la previsione del Fondo Monetario Internazionale che nel suo ‘Fiscal Monitor, appena pubblicato, stima che il disavanzo rispetto al Pil scenderà dal 4% previsto per quest’anno, al 2,4% nel 2012 all’1,1% nel 2013. Cifre che non cancellano il giudizio sostanzialmente positivo dell’istituzione di Washington che sottolinea come tale risultato finale costituirebbe comunque il secondo deficit più basso tra i Paesi del G7.
I numeri italiani sono buoni da vari punti di vista e se l’Italia riuscirà ad applicare le misure (previste dalla manovra da 54 miliardi di euro appena varata dal Governo) il debito sarà sostenibile”, ha detto il capo economista del Fmi Olivier Blanchard in conferenza stampa, avvertendo però che “se per qualche motivo i mercati cominciano a pensare che il debito non è sostenibile e cominciano a chiedere tassi di interesse dell’8-10 per cento, allora il debito non sarebbe sostenibile”.
Cosa fare dunque? In uno scenario del genere è “assolutamente essenziale” che si faccia in modo di tenere i tassi bassi e mantenere il debito a un livello sostenibile. “In questo senso, il ruolo giocato dalla Banca Centrale Europea è molto importante”, ha detto ancora Blanchard. “Non ci sono segnali che lascino pensare che la Bce sta perdendo credibilità, le aspettative sull’inflazione sono ben ancorate e il tasso dovrebbe calare ben al di sotto del 2 per cento nel 2012”, ha aggiunto Jorg Decressin, economista del Fmi.
In Italia il problema è la crescita: il Fmi ha tagliato le stime, preferendo un approccio “prudente”, come ha sottolineato Carlo Cottarelli commentando il Fiscal Monitor, pubblicato oggi. L’economia italiana segnerà un +0,6 per cento nel 2011 e un +0,3 per cento nel 2012, rispettivamente lo 0,4 e l’1 per cento in meno rispetto alle stime di giugno (con un rialzo dello 0,4% nel quarto trimestre di quest’anno e nell’ultimo trimestre del 2012).
Si poteva e si può fare di più per sostenere la crescita? La risposta è sì, molto può essere ancora fatto”, ha detto Cottarelli, che ha commentato con favore le misure approvate in Italia: “sono molto importanti e dal nostro punto di vista sufficienti per abbassare il rapporto deficit-Pil all’1% nel 2013”. Ma appunto bisogna andare avanti: “il Governo deve applicare il piano, con un occhio al consolidamento fiscale e l’altro a riforme strutturali per sostenere la crescita”, ha detto Decressin.
Secondo le previsioni del Fmi il rapporto debito-Pil del Paese si stabilizzerebbe nel 2012 e comincerebbe a calare nel 2013. Quest’anno crescerà al 121,1% del Pil dal 119% dello scorso anno, per poi passare e stabilizzarsi al 121,4% nel 2012 e cominciare a calare dal 2013 quando toccherà il 120,1% scendendo gradualmente fino al 114,15 del 2016.
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