Roma, 20 lug. (Apcom) – L’ipotesi che Jimi Hendrix possa essere stato assassinato è “plausibile”: lo ha affermato John Bannister, il medico che cercò di salvare l’artista morto nel settembre del 1970.
Come riporta il quotidiano britannico The Times, Bannister ha commentato l’ipotesi avanzata dall’ex roadie James “Tappy” Wright, che nella sua biografia accusa il manager di Hendrix, Mike Jeffery, di aver ordinato l’omicidio del chitarrista: i killer si sarebbero introdotti nella stanza d’albergo di Hendrix, costringendolo a ingoiare sonnifero e vino fino a farlo soffocare.
Il medico ricorda che quando Hendrix arrivò in ospedale era probabilmente troppo tardi per poter fare qualcosa, e che il paziente era letteralmente “imbevuto d’alcool”: “Non solo i vestiti erano saturi di vino, ma anche polmoni e stomaco ne erano pieni”.
La versione ufficiale della morte di Hendrix sostiene che il chitarrista sia stato soffocato dal vomito dopo un’overdose; l’allora fidanzata Monika Dannemann, che si trovava con lui nella stanza d’albergo, si suicidò nel 1996 senza mai rivelare altri particolari.
Nel suo libro Wright sostiene che Jeffery – un “uomo pericoloso” con legami con il crimine organizzato – gli confessò di aver ordinato l’omicidio poco prima di morire in un incidente aereo: oberato dai debiti e alle prese con una star dal comportamento imprevedibile dovuto al consumo di droga, avrebbe stipulato una polizza sulla vita di Hendrix del valore di 2 milioni di dollari.
Mgi
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