Troppi clandestini, la nuova sfida allo Stato della Lega Lombarda. «Occorre rimborsare ai sindaci le spese sostenute per identificare i clandestini. Tolgono risorse fondamentali per la sicurezza dei cittadini». L’input alla mobilitazione delle fasce tricolori leghiste arriva dal segretario nazionale della Lega Lombarda, l’onorevole Paolo Grimoldi, e il primo ad aderire è stato il sindaco di Saronno Alessandro Fagioli, che nella stazione ferroviaria di grande passaggio della sua città vede riproporsi con grande frequenza il problema della presenza dei clandestini.
Fagioli ha quantificato in 460 euro il costo medio che l’amministrazione locale è costretta a sobbarcarsi per rispettare le normative vigenti, che impongono l’identificazione dei soggetti privi di documenti e di permessi di soggiorno. Perché di clandestini veri e propri si parla, non dei cosiddetti “profughi”, i richiedenti asilo per i quali sempre la Lega Nord, con i propri sindaci in prima linea, sta conducendo da tempo un’altra battaglia campale. «Mediamente – fa notare il sindaco Fagioli – il costo orario e di mezzi per il fermo di un clandestino è di circa 460 euro. Queste risorse vengono sottratte alle normali competenze della Polizia Locale, quali ad esempio il controllo del traffico e della sicurezza stradale, come confermato dal contestuale decremento dei proventi per le sanzioni di violazione del codice stradale». Insomma, la presenza dei clandestini sulle panchine delle strade e delle stazioni ferroviarie o all’interno degli edifici dismessi costa, parecchio. E sottrae non solo risorse economiche, ma anche la possibilità di ottenere risorse aggiuntive, ai Comuni che già fanno fatica a chiudere i propri bilanci.
Oltretutto, fanno notare Grimoldi e i sindaci leghisti, «i clandestini, una volta identificati, non vengono accompagnati alla frontiera, ma spesso tornano ad occupare la stessa panchina su cui gli agenti della Polizia locale li hanno trovati». Senza che, di fatto, nessuno muova un dito per mandarli via. «Purtroppo – ha dichiarato Fagioli in una recente riunione della commissione sicurezza a Saronno – i provvedimenti di depenalizzazione messi in atto dal Parlamento non più puniti con il carcere ma solo con sanzioni amministrative impediscono l’allontanamento di clandestini, abusivi e delinquenti». Ecco perché al danno si aggiunge la beffa. Così scatta la mobilitazione: «Tutti i Comuni lombardi amministrati da un sindaco della Lega Nord stanno inviando al Ministero degli Interni una lettera per esigere il rimborso delle spese sostenute dalla Polizia Locale “nell’identificare i soggetti privi di documenti e permessi di soggiorno” – annuncia Grimoldi, numero uno della Lega Lombarda – dopo il primo cittadino di Saronno, Fagioli, in questi giorni tutti i sindaci della Lega Nord in Lombardia faranno altrettanto, elencando le spese sostenute dalle amministrazioni per l’identificazione di questi soggetti, ai quali viene semplicemente indicato di lasciare il Paese entro 7 giorni e che invece restano sul nostro territorio». I primi a quantificare le spese sostenute saranno i sindaci già in carica da almeno un anno, poi arriveranno anche i report dettagliati sui costi dell’identificazione dei clandestini messi a punto dai sindaci “lumbard” usciti dall’ultima tornata amministrativa, come ad esempio il gallaratese Andrea Cassani. Per Grimoldi, «non possono essere i nostri Comuni, con i bilanci ridotti all’osso per i tagli scriteriati decisi da Roma e dal Governo Renzi, ad accollarsi anche i costi derivanti dalle inefficenze del nostro Ministero degli Interni: per questa ragione i nostri sindaci faranno richiesta di rimborso al Ministero, proprio al fine di poter riavere queste risorse economiche da destinare immediatamente a servizi veramente necessari per i cittadini».