«Gianluca continua a migliorare. A breve il Bangkok Hospital sarà in grado di organizzare il trasferimento in Italia. Fermatevi con le donazioni».
È , fratello di, detto Digio, 36 anni, di Venegono Inferiore aggredito e rapinato in Laos a fine agosto durante una vacanza, a dare la notizia tanto attesa.
Di Gioia era stato trovato privo di sensi sotto la pioggia derubato da carta di credito e cellulare. La polizia lo aveva portato in ospedale: Gianluca, in coma farmacologico, si è svegliato lunedì per poche ore. Poi una crisi respiratoria aveva smorzato le speranze. Da due giorni Digio è invece autonomo nella respirazione «e migliora in modo costante». Il fratello ha chiesto di fermarsi con le donazioni. Per aiutare Gianluca e i familiari nel sostenere le spese ingentissime di un trasporto sanitario e delle cure mediche quotidiane ricevute in Thailandia era stato creato il gruppo Facebook “Aiutiamo
Gianluca-Il Digio” attraverso il quale in pochi giorni, con centinaia di donazioni arrivate da tutta Italia, sono stati raccolti più di 100mila euro. E’ stata una vera e propria gara di solidarietà quella che ha visto amici, familiari, ma anche perfetti sconosciuti fare piccole o grandi donazioni bancarie o attraverso Paypal per consentire alla famiglia Di Gioia non soltanto di affrontare i costi di un trasporto sanitario (chiaramente Gianluca non potrà certo rientrare in Italia attraverso un normale volo di linea viste le sue condizioni di salute) ma di pagare anche le cure mediche giornaliere praticate in ospedale con costi che oscillavano tra i 2.500 e i 3 mila euro al giorno.
In Thailandia infatti si salda tutto: dalla siringa per l’iniezione, ai medicinali sino alle prestazioni di medici e infermieri. E Gianluca ha avuto necessità di cure di alto profilo. Gianluca a breve potrà tornare in Italia e i fondi raccolti sono sufficienti per il trasferimento che tutta Italia attende. E chiarire l’accaduto: aggressione e rapina sono state accertate dalla Farnesina. Da chiarire ci sono le modalità però: stando alle informazioni raccolte dai familiari, infatti, sembrerebbe che il trentaseienne possa essere stato avvelenato e poi rapinato.