Narcotizzato e derubato nella notte l’ex vicesindaco di Varese ed ex presidente della Provincia . I ladri, forse disturbati da qualcosa, sono fuggiti abbandonando una piccola parte del bottino: tutto ció che di valore c’era in casa è stato comunque sottratto.
L’allarme “muto”
Un bottino che è in fase di quantificazione: si parla di cifre comunque molto ingente. Il colpo è stato messo a segno nella notte tra martedì e mercoledì. I ladri sono entrati nella villa della famiglia De Wolf nel parco Castel Bosco a Casciago. «Sono entrati da una porta finestra – spiega , figlio delle vittime – una porta finestra dotata di allarme». Antifurto che, però, non ha suonato.
«Le batterie erano in stato ottimale – spiega Massimiliano – sospettiamo che siano state manomesse, magari qualche giorno prima del colpo». I ladri sono riusciti ad entrare in casa mentre «mio padre, mia madre e mia zia dormivano nelle loro camere da letto – spiega il figlio della vittima – siamo quasi certi siano stati narcotizzati affinchè non potessero svegliarsi. Una certezza che arriva da un dato preciso: i ladri sono entrati nelle camere da letto dove i miei familiari stavano riposando. Sono entrati e hanno rovistato ovunque, facendo quindi parecchio rumore. Impossibile non svegliarsi in questa condizione se non si è stati narcotizzati con qualcosa».
I ladri hanno quindi agito indisturbati. «C’è un particolare – dice De Wolf – mia madre si è svegliata piangendo dicendo di avere avuto un incubo. Molto probabilmente, in realtà, nel torpore si deve essere accorta di qualche movimento, senza riuscire a svegliarsi completamente. È, il suo, come un ricordo lontano. E forse è stato questo a mettere in fuga i ladri. Da quello che abbiamo trovato sembra che qualcosa li abbia disturbati facendoli scappare senza badare a nient’altro».
C’è un sospetto raggelante: e cioè che i ladri abbiano cercato di sfilare i gioielli che la vittima indossava mentre questa era addormentata destandola. O comunque facendola sussultare in qualche modo. «È un sospetto – spiega De Wolf – ma c’è anche questa possibilità».
Ciò che rimane dopo il furto «é un senso di insicurezza, di violazione – dice De Wolf – dubito che i miei genitori questa notte riusciranno a dormire. E francamente dubito che ci riuscirei anch’io. L’idea di svegliarsi con uno sconosciuto vicino, l’idea, ed è quello che è accaduto, di essere inermi a casa propria mentre dei malviventi frugano tra le tue cose, malviventi dei quali sei in balia e che potrebbero anche farti del male senza che tu possa reagire, è spaventosa».
La famiglia De Wolf ha deciso di rendere noto l’accaduto «per dovere civile – conclude il figlio delle vittime – è bene che queste cose si sappiano. Affinchè in qualche modo si possa cercare di limitare il fenomeno». O di mettere ulteriormente in guardia.n