Sesto turistica e accogliente in agosto? Si, ma con qualche difficoltà legata alla carenza di parcheggi. Abbiamo fatto un giro intervistando i commercianti rimasti aperti nel mese più caldo dell’anno, cercando di capire come un Comune rivierasco che si fregi da qualche anno del titolo di “Città” possa rispondere alle richieste di un turismo sempre più esigente e in continua evoluzione. Ecco alcuni commenti e sollecitazioni che giungono dagli esercenti sestesi.
Il primo a rilevare la scarsità delle aree di sosta che penalizza i commerci in città è Giorgio Bogni de La Bottega dei Cristalli. «C’è qualche difficoltà rispetto allo scorso anno. Il mercoledì, giorno di mercato che ha sempre attirato molti turisti e persone del circondario, quest’anno registra una minore presenza di avventori, scoraggiati dalla laboriosa ricerca di un luogo dove lasciare l’auto. Negli scorsi anni c’era il pienone di mercoledì: molti turisti provenienti dai campeggi venivano a fare shopping a Sesto e noi che eravamo aperti ne godevamo appieno.
Nel resto della settimana invece non ho riscontrato problematiche particolari. I posti liberi ci sono, mancando i residenti». Nel suo negozio la clientela è composita: «qualche villeggiante, clienti abituali che hanno più tempo per visitarmi. Qualcuno che non va in ferie e si coccola con qualche regaluccio. Siamo un negozio di consolazione». Sui negozi chiusi commenta: «Io nella piazza sono l’unico aperto. La gente gira in tarda mattinata e dopo le 18; negli altri orari va in spiaggia».
Il mercato settimanale nonostante tutto però resta un’attrattiva, come conferma Carlo Belletta, presidente territoriale ANVA Confesercenti e dell’associazione “I Mercanti dei 7 Laghi” costituita da un centinaio di operatori varesini: «La clientela è composita: turisti e sestesi. Certo, i luoghi che maggiormente beneficiano del turismo sono i bar, le gelaterie e i ristoranti. Poca gente negli altri negozi». Marco Limbiati, che parla come coordinatore responsabile di ILoveSestoCalende, che si differenzia dal Gruppo Commercianti, è anche il titolare di una orologeria nel centro cittadino chiusa solo nel periodo di Ferragosto e tasta il polso della situazione: «Sesto storicamente non è una città che soffre di stagionalità: quindi né desertificazioni né folle. Assistiamo con molto piacere a una dinamicità e vivacità di Sesto in corrispondenza con eventi e manifestazioni: la Notte dei Fuochi ha portato a una buona presenza di persone; purtroppo abbiamo perso il Festival del Folklore, ma abbiamo avuto lo Street Food e la Notte Bianca dei Commercianti. Sesto deve recitare il ruolo di Città con la C maiuscola e accogliere chi viene in vacanza sul lago. Bisogna fare gioco di squadra con gli altri enti. La Lombardia vede in Sesto un caposaldo di questo processo. Guardiamo con ottimismo al presente. Sesto può giocare la propria carta con la clientela fluttuante che ha sempre fatto la nostra fortuna: il milanese che ha la seconda casa, ad esempio. Non viviamo di rendita ma Commercianti e ILSC lavorano per creare e portare l’indotto che serve. Dobbiamo adottare nuove strategie per l’autunno-inverno quando l’attrattività naturale sarà ridotta: la carta qualificante della mostra di Chagall è ottima, sarà un banco di prova per tutti».