Sarà dedicato a Santa Teresa di Calcutta la nuova sede della Caritas parrocchiale di Besozzo, che con ogni probabilità verrà inaugurata domenica 23 aprile, una volta terminati i lavori per la ristrutturazione dell’edificio adiacente la chiesa prepositurale di Sant’Alessandro, che da una decina di anni ospita l’associazione. Una struttura ormai fatiscente e quindi un luogo decisamente non idoneo per esprimere l’accoglienza ai poveri e all’ascolto di chi ha bisogno.
Il parroco di Besozzo don Sergio Vegetti con il consiglio pastorale ha deciso di dare una sede più consona e funzionale alla Caritas parrocchiale, pur mantenendo ovviamente uno stile sobrio. «Ci è parso necessario – spiega il prevosto sull’informatore parrocchiale – rendere decoroso il luogo dove accogliere il povero, perché ogni fratello povero è segno privilegiato di Gesù in mezzo a noi».
La Caritas di Besozzo assiste decine di famiglie tra cui molte italiane, distribuendo beni di prima necessità, dopo ovviamente un colloquio preliminare con gli interessati. Le richieste di aiuto, come testimoniano gli stessi volontari del centro di ascolto, sono aumentate in questi ultimi anni; la crisi economia si è fatta sentire, soprattutto con la perdita del lavoro, costringendo le famiglie a rivolgersi alla Caritas.
«La nostra Casa della Carità avrà un nome – prosegue don Sergio – nell’ultimo consiglio pastorale abbiamo condiviso di affidarla all’intercessione di Santa Teresa di Calcutta, testimonianza di accoglienza e di cura del povero che l’anno giubilare della misericordia ci ha presentato più volte». Se i lavori procederanno come previsto, la nuova sede della Caritas di Besozzo verrà inaugurata appena dopo Pasqua, domenica 23 aprile; una data scelta non a caso, visto che in quel giorno ricorre la festa di San Nicone, patrono della comunità pastorale besozzese.
Il costo dei lavori di ristrutturazione ammonta a 85 mila euro; un fondo è già stato costituito grazie a delle offerte di alcuni donatori. «Ora tocca all’intera comunità pastorale contribuire – afferma il parroco – con donazioni che rispecchino due criteri; le personali risorse economiche e la convinzione che le opere di carità che compiamo sono il coronamento di ogni preghiera e dei nostri atti di culto. Un doveroso ringraziamento a chi ha già dato il suo contributo». I parrocchiani potranno contribuire attraverso il salvadanaio quaresimale distribuito in chiesa, oppure con un versamento sul conto bancario della parrocchia (Iban: IT84V0311150020000000045702) con causale “casa della carità”.