«L’X-Factor? Dovete cercarlo in voi stessi». La lezione di Mara Maionchi ai futuri talenti e scopritori di talenti delle aziende. «Il talento? Costa molta fatica, non emerge mai senza impegnarsi».
A lanciare il nuovo percorso in “management delle risorse umane” nell’ambito del corso di laurea magistrale in economia aziendale e management dell’università Cattaneo, c’era una “strana coppia” di testimonial ieri in aula Bussolati: la scopritrice di talenti Mara Maionchi, produttrice discografica diventata famosa come giudice del talent show X-Factor, e il generale Rosario Castellano, capo di Stato Maggiore del corpo d’armata di azione rapida della Nato in Italia.
«Le regole per riuscire sono le stesse in tutti i campi» ammette Maionchi, dopo che il generale Castellano prova ad elencare le competenze di un leader (coraggio, guida, focus sull’obiettivo, responsabilità, razionalità e irrazionalità, fortuna).
Il talento non basta: «Ci sono fattori naturali, come un timbro di voce nella musica, ma poi ci sono competenze tecniche e contenuti da aggiungere – spiega Maionchi, entrata quasi per caso nel mondo della discografia come segretaria di un ufficio stampa – il talento costa molta fatica, non è gratis e non emerge senza impegno, volontà, voglia di scoprire i propri difetti e correggersi».
«Ecco perché ho conosciuto anche tante persone più intelligenti che di talento, che sono riuscite a raggiungere il successo. Ci vuole senso del sacrificio, non bisogna mollare: pensiamo a gente come Lucio Dalla o Gianna Nannini che ci hanno messo nove anni per emergere».
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