«Era un amico di famiglia. Con lui abbiamo passato tante serate. Lui e mio padre facevano la salsa, insieme. Preparavano la pasta». È incredulo, arrabbiato e con gli occhi che si gonfiano di lacrime , il figlio di , la castellanzese di 58 anni, promoter, scomparsa il 30 luglio. Una scomparsa che ieri ha avuto l’epilogo peggiore: , 65 anni, pensionato, ex vicino di casa, è stato fermato dagli inquirenti con l’accusa di aver ucciso Marilena e averne occultato il cadavere.
È di lui che Luca, dall’auto che lascia via Mafalda a Garbagnate Milaneese, dove tutta la famiglia della cinquantottenne si è rifugiata dopo che l’abitazione di famiglia di Castellanza è stata messa sotto sequestro, parla. «Un amico di famiglia. Tante serate passate con lui». Non c’è il tempo di chiedere a Buzzi se avessero dei sospetti sul sessantacinquenne che vive in via Livorno, sempre a Garbagnate, a 500 metri di distanza dalla casa della madre di Carlo Buzzi, Marito di Marilena, dove l’intera famiglia alloggia dall’altro ieri sera «quando – dice Luca – ci hanno detto di andarcene da Castellanza». Non c’è il tempo perché rabbia e dolore hanno il sopravvento: «Che schifo – dice – sui social ci hanno massacrato mentre noi cercavamo soltanto di sapere cosa fosse accaduto. Dove fosse mia madre. Hanno scritto cose assurde, cose assurde».
Lo shock è enorme: quel vicino, amico di famiglia, che rideva e scherzava è accusato di aver ucciso sua madre. , il marito di Marilena, sale in auto con la figlia sempre in via Mafalda: il viso bianco, il volto chino sotto i capelli e i baffi ingrigiti dall’età. Non dice una parola: «No comment» mormora, mentre la figlia Eleonora, visibilmente e comprensibilmente esasperata da tutto, addolorata, grida ai cronisti: «andate via. E non suonate in casa. C’è una donna di 90 anni lì. Abbiate rispetto». La novantenne è la madre di Carlo Buzzi che si affaccia vestita di nero al balconcino di casa, non guarda verso telecamere e fotografi. Gira l’angolo e sparisce. Eleonora posterà poi sul suo profilo Facebook: «Tristezza peggiore è quella improvvisa, quella che arriva senza un motivo. Sentirsi un vuoto dentro e non riuscire a colmarlo. Sentirsi così fragili e morire dentro». Mentre Antonio Luigi Re, fratello di Marile, che ancora vive nella casa a Nerviano dove la donna è cresciuta dice: «Sino a quando non trovano il corpo. Io continuo a sperare che sia viva. Se lui l’ha uccisa ci dica almeno dov’è: ci dia almeno il conforto di poterla seppellire».