Il cuore dei varesini si mette in moto per lezone colpite dal terremoto. Varese, Gallarate e Busto ieri sono state tre città in costante fermento di gente che portava aiuti ai punti di raccolta.
Altissima la partecipazione dei gallaratesi e dei bustocchi alla raccolta di generi di prima necessità promossa dagli amministratori dei due Comuni: il via vai all’interno dei due municipi è stato costante. Tutti in fila con sacchetti e borse piene di generi di prima necessità, da inviare alle popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma di mercoledì mattina. In entrambe i Comuni si sono raccolti decine e decine di scatoloni pieni di omogeneizzati, pannolini, alimenti a lunga conservazione, coperte, sacchi a pelo e, persino, cibo per cani e gatti.
A Gallarate, la sala al piano terra del municipio adibita a primo centro di stoccaggio delle merce è stata riempita già a metà mattinata: è stato perciò necessario utilizzare i box nel cortine interno di Palazzo Borghi per depositare indumenti e coperte. «Non ho mai dubitato dell’altruismo dei nostri concittadini – spiega il sindaco – ma oggi si sono superati. La gente non ha smesso di arrivare per tutta la mattina. In tanti ci hanno chiesto per quanto tempo durerà
la raccolta, segno che torneranno. In tanti si sono persino scusati per i sacchetti “poco pieni”, ma siamo noi a dovere ringraziare loro. Un ringraziamento enorme va anche ai volontari della Protezione civile, ai dipendenti comunali che si sono rimboccati le maniche e si sono messi ad aiutare anche al di fuori dell’orario di lavoro e ai cittadini che si sono improvvisati volontari e hanno contribuito a smistare la montagna di materiale che è arrivata».
Grandissima partecipazione anche a Busto. «Voglio ringraziare i cittadini per il grande cuore che stanno dimostrando, non ci aspettavano così tanta partecipazione – commenta il vicesindaco – Ci stiamo organizzando per capire come far arrivare tutta la merce raccolta alle popolazioni terremotate. L’idea è quella di mettere a disposizione un nostro mezzo e portarle di persona». La raccolta continuerà anche oggi in entrambe i municipi. Si valuterà se proseguire anche settimana prossima.
Un costante andirivieni senza insegne, senza clamore, ma sistematico per aiutare in maniera diretta e concreta i terremotati: il cuore di Varese ieri si è mosso in piazza Ragazzi del ’99, in pieno centro cittadino. Con un’iniziativa privata, amplificata dai social per aiutare la popolazione colpita dal terremoto, il camper di un varesino è diventato mezzo per portare aiuti e casa provvisoria.
«Mi sono limitato a un post su Facebook e Whatsapp – spiega Mauro – il resto è venuto da sé: la solidarietà è diventata contagiosa». È un’esperienza «che abbiamo già fatto prestandolo a famiglie che non avevano più un tetto ai tempi dei terremoti dell’Umbria e dell’Emilia. È sempre tornato in ottimo stato». L’intuizione in più, questa volta, è stata quella di fare il viaggio a pieno carico, proponendo di raccogliere beni di prima necessità, individuati tramite le liste ufficiali di Protezione civile, Caritas e Croce Rossa. Il contributo personale è diventato collettivo: «Prima i colleghi della Camera di Commercio di Varese che hanno avuto un ruolo fondamentale poi gli amici, gli amici degli amici e tanti sconosciuti che volevano fare qualcosa. C’era la coda prima ancora che arrivassi». A tutti è stato chiesto il nome, «perché giustamente sappiano come e a chi daremo quanto hanno portato».
Il camper andrà a una famiglia «già individuata che ha preso tutto, mentre il materiale di prima necessità verrà dato a un organizzazione locale con cui sci stiamo coordinando».Qual che è avanzato, una volta esaurito lo spazio nel mezzo, sarà spedito più avanti. «Così la solidarietà continuerà nel tempo».