27 Mar 2014
di 
1 minuto di lettura
«Quando hai avuto modo di fare esperienze lavorative all’estero, ti rendi conto che trovare un lavoro in Italia con orari di lavoro accettabili, una retribuzione adeguata e gratificazioni professionali è molto difficile».
Queste le parole di Stefano Argento, 26 anni e residente ad Azzate. Stefano è rientrato dall’Australia da qualche mese dopo un’esperienza lavorativa come chef durata dieci mesi.
Il giovane azzate se ha frequentato l’Alma, la scuola per cuochi di Gualtiero Marchesi. «Dopo uno stage in un ristorante a una stella Michelin in provincia di Avellino, previsto dall’Alma, ho trovato subito lavoro da Armani a Milano. I ritmi erano pesanti: si facevano turni di 13, 14 o anche 15 ore al giorno. Poi ho iniziato ad abituarmici. Guadagnavo circa 1200 euro al mese. Quando poi mi sono reso conto che il mio stipendio era lo stesso di alcuni colleghi che lavoravano lì da sette anni, ho deciso di fare un’esperienza all’estero».
Così, Stefano parte per l’Australia dove trova lavoro in un grosso ristorante all’interno di un casinò. «Mi occupavo degli antipasti e dei dolci – racconta – Guadagnavo un sacco di soldi e facevo turni di 8, 9 ore al massimo. Solo una volta mi è stato chiesto d fare un turno di 16 ore perchè un mio collega era ammalato. Ma lì pagano a ore e se lavori durante le festività vieni pagato tre volte la normale cifra oraria». Il giovane chef, inoltre, sottolinea un’altra sostanziale differenza con l’Italia. «Non mi facevo mancare nulla: senza star lì a contare i centesimi, sono anche riuscito a mettere via un pò di soldi».
Scaduto il visto, Stefano decide di rientrare in Italia: perché non provare a farsi ma vita nel proprio Paese? Ma la situazione agli occhi di Stefano è apparsa immutata rispetto a come l’aveva vissuta prima della sua partenza. Così, molto presto ripartirà per nuove frontiere. «Il lavoro in Italia non manca, ma le condizioni sono inaccettabili se hai sperimentato il mercato del lavoro all’estero».
© riproduzione riservata
