L’oggetto del contendere è la lettera inviata dal sindaco Andrea Cassani ad Exodus e KB Srl, le società che si occupano della gestione dei quasi cento profughi alloggiati presso le sedi gallaratesi, per segnare la presenza di soggetti “trovati in possesso di droga”.
«Ho ritenuto opportuno rivolgermi direttamente alle cooperative dopo la segnalazione ricevuta dal commissariato – dichiara il numero uno di Palazzo Borghi – La polizia mi ha infatti relazionato su una serie di controlli eseguiti nel parco di viale Milano, nel corso dei quali una ventina di persone (gran parte delle quali sono richiedenti asilo affidati alle cooperative) sono state trovate in possesso di sostanze stupefacenti». Una replica ritenuta necessaria dopo che il contenuto della missiva è stato reso pubblico. «Ho scritto alle cooperative in questione per invitarli a seguire maggiormente le persone che lo Stato affida loro; tra l’altro pagandoli milioni e milioni di euro, frutto delle tasse dei cittadini».
Un’azione che non è piaciuta all’opposizione che, come sottolineato più volte, ha chiesto una maggior chiarezza riguardo alla denuncia e di «non generalizzare e non strumentalizzare» ma di fare nomi e cognomi delle persone che sono state accusate di aver commesso questi atti.
«Il mio intento non era e non è strumentalizzare, ma cercare una soluzione a quello che è un problema reale – continua il capo della giunta di centrodestra – Del resto, a di là dell’intervento della polizia, è sufficiente andare in alcuni parchi per rendersi conto di persona di chi siano ormai gli “inquilini” del giardino pubblico. E non è nemmeno difficile capire quali “attività” queste persone stiano svolgendo». Il primo cittadino lancia anche un invito a chi si occupa della gestione nelle cooperative: «Basterebbe che qualche responsabile girasse un po’ per i giardini pubblici cittadini: si farebbero un’idea di ciò che ho loro rappresentato e che quotidianamente i cittadini segnalano a me».
Gli esponenti del Pd si augurano che Cassani sia in possesso di dati certi. «Queste informazioni – continua Cassani – sono già state comunicate dal dirigente del commissariato al questore e al prefetto. Le cooperative potranno trovare un riscontro dettagliato presso il rappresentante territoriale del Governo».
«Evidentemente – conclude il sindaco – gli oltre 500mila euro che ogni cooperativa riceve all’anno da parte dello Stato per gestire 40 “richiedenti asilo”, non sono abbastanza per farsi un’idea di come queste persone trascorrono le loro giornate».