Lei lo tradisce, lui la riempie di botte. Arriva il divieto di avvicinamento ma il marito geloso non rispetta l’ordine del tribunale. E per sfuggire ai carabinieri si nasconde sotto il materasso.
Ieri il caso è arrivato davanti ai giudici del tribunale di Varese. Nel frattempo, però, la moglie ha rimesso la querela contro il compagno. E l’uomo è stato condannato a due mesi di carcere (con pena sospesa) per la sola violazione del divieto di avvicinarsi alla consorte. I fatti risalgono a due anni fa, a Malnate. Lui, 47 anni, scopre che la moglie lo tradisce. Lo scopre attraverso Facebook. O meglio cerca sul profilo della moglie e del presunto amante le prove di un sospetto e,
a detta sua, le trova. Un uomo intelligente (e civile) davanti ad una scoperta del genere si sarebbe certamente arrabbiato, avrebbe sofferto, magari avrebbe anche potuto alzare la voce. Avrebbe potuto sparire per qualche giorno. Poi avrebbe chiesto spiegazioni e magari si sarebbe anche domandato il perché. Il quarantasettenne, invece, scoperto il tradimento non s’è chiesto nulla. Ha semplicemente serrato le mani prendendo a pugni la moglie. In almeno due occasioni. Ha reagito con una violenza inammissibile mandando la vittima in ospedale. E lei lo ha denunciato.
A quel punto è intervenuto il tribunale. Il primo provvedimento, di solito, implica il divieto di avvicinarsi alla vittima per l’aggressore. Pena l’inasprimento della misura. Della decisione del tribunale il quarantasettenne se ne è infischiato altamente. E infatti si è presentato a casa della moglie con intenzioni tutt’altro che pacifiche visto che sono stati i vicini, sentendo le grida di un violento litigio provenire dall’appartamento della coppia, a chiamare il 112. I carabinieri, capendo immediatamente quale fosse la situazione, sono letteralmente volati a casa della donna. Trovandola sola. L’idea che il quarantasettenne potesse essersene andato è rimasta nell’aria per un secondo. Poi i militari hanno sollevato il materasso trovando l’uomo spalmato sotto il letto che cercava di non dare nell’occhio.
Da quel momento sono passati due anni. La coppia potrebbe aver ritrovato un equilibrio, anche in virtù della volontà di tutelare i figli, e la moglie ha rimesso la querela per i maltrattamenti subiti. Ieri però il quarantasettenne è comparso davanti al presidente Orazio Muscato perché a suo carico era rimasta pendente l’accusa di aver violato il regime restrittivo impostogli dal tribunale. Non ci sono materassi sotto i quali nascondersi in tribunale e l’uomo è stato condannato a due mesi di carcere con pena sospesa per aver violato l’ordine del gip.