Sciopero con presidio della portineria e con una manifestazione per le vie di Cassinetta a Biandronno ieri mattina per i lavoratori della Whirlpool. Un’azione unitaria decisa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil con la categoria dei metalmeccanici, per fare pressione sul tavolo convocato ieri a Roma tra Governo e parti sociale per discutere della Legge di Stabilità e di riforma delle pensioni.
Presente alla manifestazione di ieri, che si è protratta fino a metà pomeriggio, con blocchi della strada provinciale da parte del corteo, cui hanno partecipato circa trecento persone, anche il segretario nazionale della Uilm . «È una riforma sbagliata – ha detto Palombella – che crea divisioni tra i lavoratori e tra i giovani e gli anziani; quello di oggi deve essere un punto di partenza e l’inizio di un percorso che ci deve vedere uniti». Non solo sulle pensioni ma anche sul tema della sanità e del sociale. «Da soli non si va da nessuna parte – ha proseguito Palombella – le aziende fanno parte della ricchezza del Paese, ma i lavoratori rischiano di essere calpestati e noi lotteremo per evitarlo».
Alla manifestazione hanno partecipato anche segretario provinciale della Cgil, , segretaria provinciale della Fiom; per la Fim Cisl il segretario e , mentre per la Uilm il leader provinciale e il segretario provinciale della Uil . Presenti ovviamente i responsabili della Rsu Whirlpool (Fiom), (Fim) e (Uilm).
«Manifestiamo per difendere i diritti e le pensioni» ha sottolineano Berardi. «La Legge di Stabilità e la riforma delle pensioni che si stanno profilando sono inaccettabili – dichiara Franceschetti – In Whirlpool ci sono lavoratori che hanno già sottoscritto degli accordi con l’azienda; se si allunga l’età pensionabile si creeranno nuovi esodati». La partita che si sta giocando a Roma riguarda molto da vicino anche il futuro dei lavoratori della multinazionale dell’elettrodomestico.
«Il piano di ristrutturazione aziendale è legato anche ai prepensionamenti – sottolinea la Cola – l’allungamento dell’età pensionabile creerebbe molti problemi ai lavoratori che verrebbero fortemente penalizzati; c’è poi da discutere di aspettativa di vita che non può essere soltanto un discorso numerico. Non da ultimo, la questione dei lavori usuranti che è centrale per il settore metalmeccanico, visto che si lavora alla catena di montaggio».