«Hanno portato via i pedali. Incredibile». Davanti al tribunale di Varese l’altra mattina erano tutti increduli. «È l’unica rimasta perché hanno rubato i pedali e non si può utilizzare».
Si tratta ovviamente di una bicicletta, una di quelle gialle che popolano la città in questi giorni. Bike sharing Ofo, la novità, ottima, introdotta dall’amministrazione comunale. Quello che però in molti temevano è accaduto in piazza Cacciatori delle Alpi, proprio davanti al luogo deputato a rendere giustizia. «L’idea è buona – spiegano alcuni dei cittadini che hanno ritrovato la bici danneggiata – ma purtroppo non tiene conto dell’inciviltà delle persone. Di noi italiani, perché altrove, non è così».
Bizzarramente alla bicicletta in questione sono stati smontati e rubati i pedali. «Ma per quale assurda ragione? – si chiedono avvocati e utenti del palazzo di giustizia – Non possono essere rimontati. Non possono essere venduti. La bicicletta, che è ciò che vale, è qui. Perché rubare i pedali?». Quello registrato in piazza Cacciatori delle Alpi non è l’unico episodio. Ieri è stata trovata una bicicletta “gialla”, sempre appartenente al circuito Bike Sharing Ofo, quasi fatta a pezzi e buttata in un’aiuola
alla Brunella. La domanda per tutti è: perché? «Il servizio è utile e anche divertente – dice , che davanti al tribunale transitava ieri mattina – Purtroppo deve fare i conti con l’inciviltà delle persone. Qui si guarda al nord Europa ma là il senso civico è completamente diverso. Il Bike Sharing funziona. Tutti pagano quello che devono pagare se c’è da pagare. La bici non la vandalizzano, non la considerano una proprietà per aver pagato 30 centesimi. La lasciano dove la devono lasciare e nessuno se ne approfitta».
Vandalizzare una bicicletta in “comunità” è per «un gesto vergognoso. Ho visto cosa è accaduto alla Brunella. Qui i pedali rubati. Ma perché? Perché? Perché buttare una bici in un’aiuola, romperla. Oppure rubare i pedali? Per fare un dispetto a chi? A noi stessi? Perché le bici sono di tutti, non di nessuno. Sarei curiosa di sapere cosa mai ci faranno con questi benedetti pedali».
Vandali 0 città civile 100, insomma. «Chiunque veda qualcuno che vandalizza queste biciclette – spiega – chiami immediatamente il 112. Il servizio è carino e potrebbe funzionare. Non lasciamo che l’ignoranza di pochi rovini un servizio che può essere utile a molti».