La proposta di intitolare una via o un luogo pubblico all’ex leader del Msi , avanzata al sindaco dall’ex consigliere comunale , non poteva che scatenare la discussione politica a Luino.
Se il primo cittadino, esponente di Fratelli d’Italia, non ha ancora preso posizione ufficiale, è stato il vicesindaco leghista , sulla sua pagina Facebook, a esprimere il suo parere positivo. A scagliarsi contro la proposta, è invece , anche lui ex consigliere comunale di maggioranza durante la prima amministrazione Pellicini, proprio come Contini, e già presidente del consiglio comunale di Luino. «Ritengo estremamente sbagliata la proposta dell’ex consigliere Contini, visto che Almirante nel 1938, fu uno dei firmatari del “Manifesto
della Razza” e fu poi segretario di redazione della rivista “La difesa della razza”, conseguenza diretta delle vergognose leggi razziali» afferma Franzetti, che ritiene la proposta fuori luogo e fuori contesto. «Soprattutto in un periodo come questo, c’è bisogno di proposte inclusive – prosegue – di esempi positivi e non certo di intitolare piazza o vie a personaggi che mai rinnegarono di essere fascisti; l’antifascismo non solo è la base della nostra Costituzione ma è un dovere morale». Franzetti ricorda durante la sua esperienza in consiglio comunale di aver proposto e ottenuto tre intitolazioni a personalità quali , fabbricatore d’organi dell’Ottocento e consigliere comunale, , preside del liceo di Luino e eroe della Resistenza e , antifascista e anticomunista. «La proposta di Contini è una boutade propagandistica e segna l’ennesima virata verso l’estrema destra degli uomini più vicini al sindaco Pellicini – dichiara Franzetti – non posso che prendere le distanze dal Pellicini due che nulla ha a che vedere col primo mandato dove simili proposte non erano prese in considerazione».
A prendere posizione contro l’eventuale intitolazione è anche la Comunità ebraica di Milano. «La notizia che la città di Luino pensi di intestare una via a Giorgio Almirante, ci preoccupa e ci indigna al tempo stesso. La Storia non prevede sconti e il rinnovo della Memoria di quei tragici anni è compito di ciascuno di noi, senza distinzione per ceto sociale, credo religioso o appartenenza politica» si legge in una nota della Comunità.