“Autostrade digitali” per Confartigianato

«La manifattura del futuro siamo noi»: Confartigianato Imprese “prenota” la ripresa. Ci sono «autostrade digitali» nel futuro delle piccole imprese: la promessa del ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi.

Visto che con le infrastrutture fisiche in questi anni si è avuta alterna fortuna (per stare nella nostra provincia di Varese, Malpensa traballa e Pedemontana è ancora in fase di costruzione), gli artigiani puntano sulle infrastrutture virtuali per ridarsi una prospettiva per il futuro.

«Siamo di fronte a un passaggio radicale – sottolinea il presidente nazionale di Confartigianato Imprese, il varesino Giorgio Merletti, nella sua relazione all’assemblea annuale di Roma, che si è tenuta ieri all’Auditorium della Conciliazione – il digitale sta cambiando il modo di produrre, non solo per gli aspetti di comunicazione, ma valorizzando la progettazione condivisa e la produzione personalizzata».

«Ed è proprio il lavoro artigiano, con le sue specificità, ad essere profondamente coerente con le caratteristiche di questa metamorfosi. Per la sua flessibilità e capacità di creare e progettare con dinamismo, la piccola impresa è il modello imprenditoriale del futuro». Ecco perché il messaggio di Merletti – pur nel quadro di un sistema – Paese che nasconde le solite insidie (la parola d’ordine «cambiare» è risuonata anche qui, come nelle assemblee degli industriali) che si chiamano fisco, burocrazia, debiti della Pa e non solo, accesso al credito, regole del mercato del lavoro – è improntato ad un ottimismo della volontà, che guarda ad un futuro che «dipenderà dalla qualità dei prodotti e non dalle dimensioni delle imprese». Così, a scapito delle innumerevoli denunce sul “nanismo” delle nostre imprese, Merletti ricorda che «è dai Piccoli che parte la rinascita della manifattura italiana».

«Una manifattura che prospera e va all’estero, proprio grazie a questo reticolo di milioni di piccole imprese che, libere grazie alla loro dimensione ridotta, hanno potuto andare più avanti dei pochi grandi gruppi manifatturieri, che peraltro ormai in Italia hanno poco più della sede, se ce l’hanno…, ed hanno avviato un processo di revisione strutturale del modo di fare impresa». La scommessa dei “makers” è stata intercettata in pieno anche dalla Confartigianato di Varese, che sta puntando forte sull’esperienza della stampa 3D di Faberlab.

«Dalle crisi nascono le opportunità imprenditoriali – fa notare Davide Galli, presidente provinciale degli artigiani – uno degli obiettivi prioritari del nostro sistema non è solo offrire alle imprese gli strumenti più adatti per poter contrastare la crisi, ma di poter superare le difficoltà con una nuova idea di economia».

Una «filosofia del fare» che si adatta a «nuovi modi di ragionare, nuovi strumenti, nuove tecnologie» e che prova a trainare quell’innovazione che restituisce senso al lavoro dei “Piccoli”.

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