Maxi B: dopo addio a Tempi Duri arriva “Maledetto”. Con Fabri Fibra nessun rancore. Il rapper varesino ha raccontato in esclusiva a La Provincia di Varese le ragioni del suo“divorzio artistico” dall’Mc di Senigallia, il nuovo progetto discografico in uscita e ha risposto in diretta ai post dei fan su Facebook.
Sulla separazione da Fibra «la si sta facendo più̀ grossa di quello che è̀ – spiega – semplicemente abbiamo sciolto il contratto. Ho lasciato “Tempi duri” perchè non credo che abbia fatto abbastanza per il mio disco “L’ottavo giorno della settimana”.Però ̀questo prescinde dall’amicizia con Fabri. Ho visto che anche con Entics si sono separati e hanno avuto degli screzi. Io me ne sono andato e basta».
Sono le diverse opinioni artisti che perciò ̀ad aver fatto intraprendere a Maximiliano Bonifazzi,aka Maxi B, un altro percorso. «L’etichetta ha un concetto della musica attuale che non è ̀assolutamente nel mio modo di pensare. Legarsi ai reality o ai talent show la vedo molto lontana dall’hip hop. Ben inteso che è una mia idea e non una verità̀ assoluta».
La popolarità̀ televisiva ha una grande eco semplice da “sostenere”. «Moreno, per esempio, ha vinto “Amici”, era facile da spingere. Invece gli altri rapper, parlo di me o di Ryden e altri, vanno spinti
in un’altra maniera, non siamo gente da reality. Arriviamo dalle jam, dalla gavetta e l’hip hop sappiamo come si fa».
Bonifazzi, classe 1974, è̀ cresciuto a stretto contatto con la scena rap varesina: «è̀ quella della prima ondata: da Esa, Polare, la stessa Pina,Tomento e Sottotono, Palla e Lana, Kaso con cui ho collaborato, sono nomi che appartengono alla mia era».
A chi gli ha dato dell’ingrato per aver lasciato l’etichetta, risponde: «non ci sto. Ho fatto molto prima, e voglio dimostrare che non c’è bisogno per forza di Fibra per fare bene i dischi». Fa una serena analisi della situazione. «Abbiamo fatto bene a separarci,mantenendo il rapporto d’amicizia anche al di fuori della musica. Ci siamo dati qualcosa a vicenda e poi abbiamo preso strade diverse».
Sono stati gli appassionati del musicista varesino a dargli sostegno conoscendo la sua storia, cominciata ben prima del sodalizio con la “Tempi duri”. Con l’uscita dell’ultimo singolo in molti si aspettavano un“dissing” (un pezzo in cui si attacca esplicitamente un altro artista) a Fabri. «Come se dovessi centrare rime e canzoni su quanto accaduto. Nella vita c’è molto altro e più̀ piacevole, per fortuna».
Per Maxi B il concetto di rapper “primordiale” è̀ tornato. «Quello che conta per me sono le rime».
“Maledetto” parte proprio dalle rime che innescano una personalissima riflessione sull’essere arrivato dove ogni rapper vorrebbe, e non essere più̀ interessato a quel “meccanismo”. «Il disco è̀ scritto allo specchio, nel momento in cui ti guardi e dici a te stesso “maledetto il giorno che t’ho incontrato”. Ho capito che la musica è ̀davvero il centro di quello che faccio».Il riferimento è̀ al suo studio di registrazione e a Radio3i emittente Svizzera,dove conduce il programma “Il monolocale”.
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