L’allarme dei rischi nella flessione delle vaccinazioni era stato lanciato già lo scorso anno dall’Istituto superiore per la Sanità, che aveva osservato come la disaffezione degli italiani per i vaccini avesse raggiunto livelli di guardia. Non solo riguardo alla pertosse, ma anche altre malattie.
Il monito arriva da Walter Ricciardi presidente dell’Iss: «Se non si ha più la cosiddetta “immunità di gregge” aumenta il rischio che i bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate non siano riconosciute e trattate in tempo». Con l’avvento dell’autunno la questione torna in primo piano.
La pertosse è una malattia infettiva di origine batterica molto contagiosa, trasmissibile solo fra gli umani. È causata dal batterio Bordetella pertussis ed è annoverata fra le malattie infantili come la rosolia, il morbillo, la varicella e la parotite. Colpisce prevalentemente bambini sotto i 5 anni, di qui la soglia di attenzione. La persona affetta da pertosse risulta essere contagiosa a partire dalle prime fasi della malattia fino al periodo della convalescenza. Un bambino con la pertosse può contagiare fino al 90% dei bambini suscettibili all’infezione con cui viene a contatto. Non esistono portatori sani di pertosse, cioè persone che non sono malate ma che ospitano e diffondono il batterio; esistono solamente i malati in forma atipica o asintomatica.
La malattia in forma asintomatica, però, è molto rara in quanto con un esame clinico approfondito del paziente possono essere messi in luce anche i sintomi meno specifici di un’infezione dell’apparato respiratorio. La protezione che si acquisisce – con l’infezione o con la vaccinazione – diminuisce lentamente con il passare degli anni pertanto, una persona che ha contratto la pertosse o è stato vaccinato da bambino potrebbe riammalarsi da adulto, anche se in forma più lieve e/o atipica;
quindi sono a rischio di contrarre la pertosse tutti quelli che sono stati vaccinati o hanno contratto la malattia in tempi più recenti. Nel mondo il batterio causa 20-40 milioni di casi di pertosse e circa 200.000-400.000 morti ogni anno, il 90% dei quali si verifica nei Paesi in via di sviluppo. La malattia è caratterizzata da un’elevata mortalità: 2 decessi ogni 1000 casi, e riguardano quasi totalmente i bambini entro l’anno di età. La causa principale di morte è la polmonite.
In Italia l’introduzione del vaccino contro la pertosse ha permesso di ridurre notevolmente i casi di malattia, dagli oltre 13.000 casi all’anno all’inizio del 1990 alle poche migliaia di oggi. L’anno scorso il presidente della Società Italiana di Pediatria Giovanni Corsello aveva lanciato l’allarme: «alcuni bambini sono morti per pertosse, malattia che sta avendo una recrudescenza nei primi mesi di vita proprio per il calo della copertura vaccinale».