La maggioranza traballa in consiglio comunale, la giunta parte subito in quarta: la prima delibera dell’era-Bellora è quella della costituzione di parte civile nel processo per l’omicidio della sindaca Laura Prati, la seconda è quella sul taglio «di quasi il 50%» di tutte le indennità di carica.
È subito “giallo” il debutto della nuova amministrazione in sala Pertini: martedì sera, appena dopo la delusione “mundial” degli azzurri, i tanti cardanesi che avevano affollato l’aula consiliare per la presentazione della nuova giunta guidata da non si sarebbero potuti aspettare di assistere ad un “thriller”. E invece è andata proprio così, con la maggioranza che cigola subito al voto per la presidenza del Consiglio comunale. Il candidato di Cardano Vive , ex vicesindaco con e “guida” del gruppo degli amministratori uscenti all’interno della maggioranza di centrosinistra, è costretto a due turni di votazione prima di essere eletto, per una carica di prestigio istituzionale che è una sorta di “premio alla carriera” per l’amministratore anziano della nuova consigliatura.
Al primo turno infatti i due gruppi che vivono quasi da separati in casa nella maggioranza si spartiscono le preferenze tra lo stesso Iametti (Costantino, perché il candidato dell’opposizione sarebbe l’omonimo Giacomo di Cardano Rinasce e tre preferenze senza nome e con lo stesso cognome mandano in tilt la seduta) e, votata evidentemente dai “belloriani” nella prima prova muscolare in maggioranza. Poi al secondo turno di votazione la maggioranza si ricompatta e Costantino Iametti può occupare lo scranno di presidente del Consiglio comunale. Anche se lo stesso sindaco Bellora ammette: «Non stiamo dando un bello spettacolo».
Ieri mattina la prima seduta di giunta cerca di rimediare ad un inizio di mandato non proprio entusiasmante, approvando subito due delibere pesanti. La «numero uno» è quella, già annunciata, di costituzione di parte civile contro l’ex vigile nel processo in corso a Busto Arsizio per l’aggressione in cui perse la vita la sindaca Laura Prati. La seconda va ad incidere sulle indennità di carica degli amministratori, dimezzandole di quasi il 50%, per dare un segnale «simbolico ma concreto» ai cittadini. «La gente soffre, dobbiamo far vedere di soffrire un po’ anche noi» spiega il sindaco Bellora.
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