Due mostre fotografiche sugli orrori della guerra, dalle bombe in Siria al muro di filo spinato che blocca i profughi alle porte d’Europa, introducono alla conferenza «Migrazioni fra sicurezza e libertà civili», in programma domani pomeriggio alle 18,30 nella Sala del Camino del Castello di Masnago (ingresso da via Cola di Rienzo 42).
Migrazioni e problemi di cittadinanza, sicurezza, libertà religiosa, solidarietà nelle città. Questi i temi trattati dai relatori, a cominciare dal direttore del Centro di ricerca Religioni, diritti ed economie nello spazio Mediterraneo (Redesm) dell’Università dell’Insubria, Alessandro Ferrari. Accanto a lui Antonio Angelucci, docente dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale e il sindaco Davide Galimberti.
A promuovere l’iniziativa Enaip, Foto Club Varese, Università dell’Insubria e Comitato Nour che insieme, nelle scorse settimane avevano allestito, a Villa Baragiola, la doppia mostra fotografica dedicata al tema della migrazione: «Gli occhi della Siria», ovvero la guerra sui civili negli scatti di Firas Abdullah, ragazzo di 23 anni che oggi vive a Douma, in Siria, sotto le bombe, e «Exodul lui Allah», che racconta l’altra faccia della guerra, altrettanto disumana, quella del filo spinato tra Serbia e Ungheria, steso per fermare le persone che dall’orrore della guerra tentano di fuggire, negli scatti di Teodor Radu Pantea, docente di fotografia dell’Università di Oradea. Durante la conferenza di domani sarà visitabile una selezione delle loro opere fotografiche.