In vista dell’arrivo dell’influenza 2016 riparte la sorveglianza dei medici sentinella. Da lunedì 17 ottobre fino al 30 aprile 2017, come riferisce Meteoweb.eu, i medici sentinella di tutta Italia dovranno segnalare i casi di influenza. Si tratta del protocollo InfluNet per la stagione 2016-2017, pubblicato sul sito del ministero della Salute: il sistema di monitoraggio settimanale si basa su una rete di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, reclutati dalle Regioni, che segnalano i casi di sindrome simil influenzale. Queste segnalazioni sono poi elaborate dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Centro Interuniversitario di Ricerca sull’influenza e le altre Infezioni Trasmissibili. L’influenza 2016 deve essere segnalata dal medico quando c’è la comparsa, rapida e improvvisa, di un sintomo tra febbre, malessere, mal di testa, dolori muscolari e un sintomo respiratorio tra tosse, mal di gola o respiro affannoso.
Gli italiani si preparano ad affrontare l’influenza 2016 in arrivo: quest’anno gli esperti annunciano che potrebbero finire a letto 2 milioni di italiani in più rispetto allo scorso anno. Nel 2015 furono 5 milioni gli italiani colpiti dall’influenza mentre quest’anno potrebbero quindi arrivare a 7. Ma i classici “rimedi della nonna” sono consigliati? Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento Scienze biomediche per la Salute dell’Università di Milano, intervistato dall’agenzia di stampa Ansa proprio sull’influenza 2016,
boccia il latte caldo col miele «perché il latte ha l’effetto di far aumentare la congestione nasale, il naso chiuso». E consiglia di non abusare di antipiretici: «È bene agire sulla febbre ma in modo misurato, senza eccedere, perché la febbre “mette a disagio” il virus, aumenta la circolazione del sangue e con essa quella degli anticorpi contro il virus. Se invece è troppo bassa può favorire la proliferazione del virus. Quindi, se è meno di 38, si può tollerare».
Per evitare il contagio, oltre a effettuare il vaccino – consigliato soprattutto per le categorie a rischio cioè i bambini, gli anziani e le persone affette da patologie che possono provocare complicazioni – ci sono altre precauzioni che possono essere adottate.
«Il concetto è coprirsi a strati perché la diffusione del virus è favorita dello sbalzo termico, quando passiamo dal caldo al freddo – spiega l’esperto -. Il lavaggio delle mani dovrebbe essere ancora più incrementato: è estremamente efficace anche se va fatto in maniera accurata, sciacquando le mani per almeno 30 secondi. Ben venga anche l’attenzione a evitare i luoghi affollati».