Saldi, non prendiamoci in giro Chi vuole lo sconto lo trova già

Il prezzo è pieno, ma solo sul cartellino. Perché la merce è in molti negozi già in saldo. Sabato prossimo cominceranno ufficialmente le svendite di fine stagione, ma i capi più belli saranno già stati venduti a chi se li è accaparrati scontati prima del tempo.

E in molti chiedono che si intervenga al più presto per regolamentare i saldi. Che invece di aiutare i consumatori li confondono e non giovano neanche agli affari dei commercianti.

In città sono già molti i negozianti che praticano gli sconti cercando di anticipare i colleghi. Un modo di fare che indispone chi invece rispetta le regole e che esporrà i cartelli con percentuali e ribassi solo allo scoccare del 5 luglio.

Pochi i controlli e qualche furbetto che in cassa accontenta il cliente praticando già percentuali di sconto molto alte, fino al 40%. Non è concorrenza sleale però, «è spirito di sopravvivenza – dicono tutti – Noi non possiamo competere con le grandi catene e i mega store che attraverso le tessere fedeltà e le mailing list avvisano i clienti che cominciano a praticare sconti e fare offerte molto prima dell’inizio effettivo dei saldi».

Chi frequenta alcuni di questi negozi, sa che fidelizzandosi può già acquistare la merce con sconti dal 30 al 50%. Un’opportunità riservata ai possessori delle tessere, che però hanno ormai la maggior parte dei consumatori. Hanno un costo irrisorio, anzi a volte sono distribuite gratuitamente, e permettono di fare affari anche in tempi di alta stagione.

Lo stesso vale per i commercianti che hanno investito nella raccolta degli indirizzi mail e dei numeri di telefono dei loro clienti e che attraverso il booming o l’invio multiplo di sms, possono avvisare che la merce è già in promozione, senza esporre cartelli o segnalarlo sulle etichette.

«Questa è la concorrenza più pericolosa – insistono i negozianti – Contro le grandi catene poco si può fare, ma se cominciamo a farci la guerra anche tra di noi non ne verremo più fuori».

Un cane che si morde la coda. «A furia di anticipare, tra poco si cominceranno a vedere in offerta i capi ad inizio stagione, ma così non ci guadagna più nessuno». E non ci guadagnano nemmeno i consumatori che, con tutte queste percentuali, occasioni e offerte, escono dallo shopping confusi e con la perenne sensazione di essere stati “fregati”, perché magari aspettando ad acquistare un capo o un oggetto avrebbero potuto beneficiare di sconti maggiori.

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