Ripartiamo da qui. Idee e tre punti: avanti tutta

Il Varese stende il Pinerolo (2-0) con Rolando e Giovio. Dopo i fischi, la reazione vincente e gli applausi. A sprazzi si è visto la squadra che il nuovo allenatore ha in mente

Un compito difficile, dopo soli cinque giorni di lavoro per provare a dare un’impronta diversa al Varese. Un esordio da brividi, subito al Franco Ossola e con il maestro Sannino – seduto in tribuna laterale al fianco del vicepresidente Paolo Basile – a guardare dall’altro la “prima” del suo allievo prediletto. Una decisione, pensata e coraggiosa, di lasciare in panchina il gioiellino Zazzi a inizio partita, con l’idea di togliergli di dosso pressione dopo una serie di prove deludenti e le (enormi) aspettative che lo circordano. Una scelta, rischiosa, di partire subito col 4-3-3, il modulo preferito, con Giovio e Rolando ai lati di Scapini. Una partita complicata, dopo venti minuti positivi nel primo tempo seguiti da un calo accompagnato (addirittura) dai fischi e i mugugni della tribuna.

Alla fine, però, Ciccio Baiano può sorridere. E i tifosi biancorossi (compreso Samuele, tornato al Franco Ossola insieme agli amici Francesco Zecchini e Edoardo Tres, che ci racconta nel commento in basso la sua emozione) con lui. Perché il Varese centra una vittoria fondamentale che gli permette di rimanere seconda, scavalcando il Borgosesia (0-0 contro il Casale) e restando a -1 dal Chieri, a segno 1-2 a Verbania. Perché il suo Varese inizia a provare qualcosa di diverso,

nel gioco e nello spirito; ritrova alcuni big che rischiava di perdere per strada (Giovio, Zazzi, Piraccini); conferma la qualità dei suoi giovani (Talarico, Granzotto, Cusinato, Pissardo); fa vedere qualche sprazzo del gioco che verrà, fatto di costruzione a due tocchi, di squadra corta e di pressing aggressivo. È quanto si vede in avvio di gara, con il Varese che prende in mano le operazioni e cerca il colpo: Granzotto trova la testa di Scapini, ma le incornate del numero 9 non sortiscono effetti (5’, 11’); due punizioni, di Calzi (14’) e Giovio (18’) spaventano Baldi; Rolando riceve da Giovio e va sul fondo ma crossa tra le braccia del portiere ospite (28’).

Il Varese, però, si spegne di colpo. E si allunga, lasciando spazio tra le linee a Gasbarroni (che giocatore…) che si carica i compagni sulle spalle e li fa girare. Il Pinerolo colleziona angoli e preoccupa il pubblico biancorosso, pur senza mai tirare in porta: dalla tribuna piovono fischi. Il primo tempo si chiude senza recupero e con la curva che chiama Gasbarroni: «Uno di noi». Fischi, dicevamo: forse ingenerosi, ma «Noi siamo il Varese» vale per tutti, nessuno escluso. E allora serve un altro spirito per rovesciare l’inerzia del finale di primo tempo. Una speranza che diventa realtà, perché i biancorossi entrano nella ripresa aggressivi, corti, determinati. Il Pinerolo è schiacciato, Luoni e Ferri hanno due piedi dentro la metà campo avversaria. Arrivano subito alcune occasioni, la più pericolosa al 5’: Cusinato finta il tiro al limite e libera a tu per tu col portiere avversario Rolando, che controlla e va sul destro ma viene murato da Baldi. Granzotto (8’) e Cusinato (12’) non trovano lo specchio, il Pinerolo prova a uscire dalla morsa spaventando Pissardo con la punizione di Rignanese. Altri fischi, serve una scossa: Baiano la cerca in panchina. Dentro Piraccini (19’, per Scapini) e Zazzi (25’, per Cusinato).

È la mossa che spacca la partita. E lo si capisce quando, al 26’, Zazzi con una magia sulla trequarti, recupera palla e la dà a Piraccini, murato dalla difesa. Un minuto più tardi, infatti, si spezza l’equilibrio: Zazzi riceve al limite da Rolando e con un lob da fenomeno serve il taglio dello stesso numero 7, che si butta sulla palla e, in acrobazia col destro, la sbatte alle spalle di Baldi. Il numero 7 vola sotto la curva, Calzi e Ferri (dopo un battibecco a fine primo tempo) si abbracciano, la tribuna urla forte il nome di Zazzi. La spinta del Franco Ossola è forte e il Varese la cavalca, piazzando subito il 2-0 (32’): Rolando appoggia sulla corsa di Piraccini che, dal fondo, crossa morbido al limite dell’area piccola, dove Giovio spicca il volo e incrocia di testa all’angolo. La gara potrebbe riaprirsi ma Pissardo abbassa la saracinesca, con una parata da urlo al 36’ sull’incornata da due passi di Gioè e, al 39’, mettendo le dita su una punizione-missile di Gasbarroni che sbatte sulla traversa. La speranza del Pinerolo si ferma qui. Quella di un nuovo Varese è solo cominciata.

: Pissardo; Talarico, Luoni, Ferri, Granzotto; Cusinato (Zazzi dal 25’ st), Calzi, Gazo; Rolando (Viscomi dal 37’ st), Scapini (Piraccini dal 19’ st), Giovio. A disposizione: Consol, Bonanni, Simonetto, Bottone, Becchio, Lercara. All. Baiano.

: Baldi; Begolo, Noto, Tonini, Macario; Noia (Dalmasso dal 31’ st), Didu (Compagno dal 33’ st), Rignanese; Gasbarroni, Gili (Esposito dal 31’ st); Gioè. A disposizione: Balsamo, Martini, Dalmasso, Mulatero, Tuninetti, Mauceri, Pecchioli. All. Nisticò.
: Carina Susana Vitulano di Livorno (Andrea Torresan di Bassano del Grappa e Jacopo Albertin di Padova).



Spettatori 1500. Ammoniti: Cusinato, Giovio e Gazo (V); Didu (P). Angoli: 0-10; fuorigioco: 3-1; tiri (in porta): 17 (8) – 7 (4); falli: 18-19; recupero: 0’ + 4’.

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