Truffatore “internazionale” arrestato dagli uomini della squadra volanti della questura di Varese: in manette un cinquantottenne tedesco.
Si era nascosto in Germania, suo Paese natale, per sfuggire a una condanna a 7 anni e tre mesi di carcere risultato di una serie di truffe messe a segno negli anni in cui aveva vissuto in Italia, risiedendo soprattutto in Lazio. È stato bloccato a Varese dagli agenti della polizia di Stato.
Il cinquantottenne è incappato in un posto di controllo: gli agenti lo hanno identificato e arrestato. Negli anni il tedesco si era specializzato nelle truffe agli anziani, una vera e propria piaga anche a Varese e provincia, che colpisce le persone più indifese. L’uomo era riuscito ad evitare l’arresto proprio perché trasferitosi in Germania: all’atto del controllo, da subito è apparso preoccupato ed agitato e per giustificare il suo stato ha riferito agli operatori della volante che lo stavano controllando di avere fretta perché doveva recarsi in ospedale per far visita ad un conoscente.
Col passare dei minuti lo straniero, dapprima ha cercato di attirarsi le simpatie degli operatori, ma rendendosi conto dell’attenzione e della meticolosità con la quale gli agenti stavano procedendo al controllo, è divenuto sempre più insofferente e nervoso, mettendo loro pressione.
In sintesi ha cercato di esercitare sugli agenti l’arte da imbonitore che gli aveva permesso in passato di derubare molte persone carpendo la loro fiducia. Ha cercato insomma di fare ciò che gli riusciva tanto bene, il truffatore, puntando prima sulla simpatia, nella speranza che gli agenti si lasciassero distrarre, poi sul pietismo, la visita in ospedale ad un caro amico ovviamente inesistente, quindi sul nervosismo quasi gli si stesse facendo un torto. Inutile precisare che questo atteggiamento, tuttavia, non ha intimorito né distratto gli agenti che al termine del controllo al terminale lo hanno informato del provvedimento restrittivo pendente a suo carico: il truffatore a quel punto, non ha potuto far altro che ammettere di essere a conoscenza di tutto e, per tale motivo, dopo averla fatta franca per diversi anni, è stato accompagnato nel carcere dei “Miogni” dove sconterà la pena.
L’arresto, molto probabilmente, ha evitato che il tedesco potesse colpire ancora e soprattutto che potesse farlo sul nostro territorio visto che si trovava qui.
Nell’ultimo periodo sono state denunciate parecchie truffe ai danni di anziani. Interessante sarebbe accertare se il cinquantottenne possa essere stato la mente di alcuni dei colpi. Dal carcere, in ogni caso, non potrà più nuocere a nessuno per parecchio tempo vista l’entità della pena da scontare.