Meredith/ Così gli “amici di Amanda” hanno contribuito a Seattle

New York, 4 ott. (TMNews) – Il ritorno a Seattle di Amanda Knox, attesa oggi all’aeroporto con un volo da Londra, segna il successo di due anni di sforzi da parte di un gruppo informale di sostenitori, i “Friends of Amanda”. Dalla sorella che ha lasciato l’università, alla nonna che ha ipotecato la casa per contribuire a pagare gli avvocati, fino agli amici che hanno preso casa a Perugia, sono state centinaia le persone che hanno aiutato la causa di Amanda dalla sua città natale. Lo sforzo finanziario e logistico concluso con l’assoluzione non è stato di piccola entità: i genitori e il patrigno sono americani medi, non facoltosi, e le parcelle degli avvocati sono arrivate a superare il milione di dollari, secondo il quotidiano Seattle Times.

La madre Edda Mellas e il padre Curt Knox, divorziati ed entrambi risposati, hanno acceso entrambi un secondo mutuo sulle loro case, esaurito le carte di credito, e prelevato il denaro nei loro fondi pensione. Anche una nonna ha ipotecato la casa per 250.000 dollari. Per i voli verso l’Italia una dipendente della British Airways, che fa scalo a Seattle, ha consentito alla madre di prendere voli all’ultimo minuto a tariffa scontata per Roma via Londra. Vicino a Perugia i genitori hanno affittato una piccola casa nelle campagne.

La madre, insegnante di matematica alle scuole superiori, ha usato i giorni di vacanza e malattia per restare in Italia, dove il marito Chris Mellas, informatico, lavorava in remoto. Curt Knox lavorava nel settore finanza dei grandi magazzini Macy’s ma è stato licenziato e ora lavora per la Seattle Opera, il teatro lirico della città. La sorella Deanna ha lasciato l’università e ha cominciato a lavorare per pagarsi i viaggi in Italia, dove si è stabilita anche una compagna di Amanda alla University of Washington, Madison Paxton. Dietro ai viaggi c’erano spesso i “Friends of Amanda”, che hanno raccolto 80.000 dollari con eventi di beneficenza e regalato miglia aeree a familiari e amici per le visite in Italia. Uno di loro, il produttore cinematografico Tom Wright, ha commentato al Seattle Times: “Ad Amanda diciamo: ‘Vai, sei stata grande. Ti accoglieremo a braccia aperte'”.

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