L’ultimo giro di boa di Guenzani. «Realizzato tanto e parlato poco»

Il sindaco, a fine mandato, fa il bilancio di quanto fatto per Gallarate nel 2015: «Risanamento dei conti, cultura, manutenzioni. Ma ci siamo dimenticati di dirlo»

– L’ultimo “giro di boa” del sindaco, all’insegna della concretezza: «Abbiamo fatto tante cose importanti. Forse ci siamo dimenticati di raccontarle ai cittadini». Le polemiche delle opposizioni? «Potranno portare vantaggi elettorali a chi le fa, ma non aiutano a risolvere i problemi della città». Il bilancio di fine 2015 del primo cittadino di Gallarate è un lungo elenco di obiettivi raggiunti. Nella tradizionale conferenza stampa di fine anno, Edoardo Guenzani si presenta con un foglio fitto di appunti, e snocciola tutti i risultati. Inizia dalla variante al Pgt, «nuovo strumento urbanistico che garantirà spazi inedificabili ma anche lo sviluppo di un’attività edilizia nelle aree dismesse».

Passa al risanamento delle società partecipate, «ne abbiamo ereditate 11, con 31 amministratori e oltre 28 milioni di deficit, oggi è una sola, con un solo amministratore e un significativo risanamento». Si sofferma sul «non campanilismo per i servizi a dimensione territoriale», citando la centrale unica di committenza con Busto, il ruolo guida nel comitato di controllo analogo di Accam che ha portato alla decisione della chiusura dell’inceneritore, l’asse con Busto per il «mantenimento dei due presidi ospedalieri,

ciascuno con le sue eccellenze caratterizzanti» e quello con Legnano per la «gestione del polo espositivo Leone da Perego da parte del Maga», ma anche la nuova sede dei Giudici di Pace del circondario del Tribunale di Busto nell’ex pretura di viale Milano. Accentua i risultati ottenuti nel corso dell’anno, come le «manutenzioni delle scuole» (tra cui il trasferimento della media “Cardano” in via Checchi), l’«annullamento del progetto del tunnel ferroviario sotto Moriggia» e «il rifacimento dei giunti del sovrappasso della Mornera».

E ricorda quelli che si concretizzeranno ad inizio 2016, dall’inaugurazione della “Casa di Francesco” della Caritas, «struttura di emergenza per l’assistenza agli indigenti, su area comunale e con impegno del Comune a garantire le spese per le utenze», alla conclusione dei lavori della piazza San Giorgio di Cedrate, fino all’«opera più significativa, la nuova Biblioteca in via Bottini, con il primo lotto dei lavori che partirà nel primo semestre del 2016». Il difetto? «Pensiamo troppo a lavorare e poco a comunicare quel che facciamo ai cittadini» ammette Guenzani. Se c’è una critica, è per i rivali: «Altri partiti e gruppi evidenziano aspetti che possono portare vantaggi elettorali ma che non aiutano a risolvere i problemi della città – sottolinea il sindaco – ma la non perfezione si corregge con indicazioni e suggerimenti, non con le polemiche. E noi non abbiamo trovato un’opposizione forte di scelte alternative, non a caso la polemica non è sulle opere, ispirate al buon senso, ma su altri temi, come la sicurezza o la presenza di stranieri».