CAIRATE – Sono indagati anche per possesso e confezionamento di materiale esplodente i due diciottenni che martedì scorso si trovavano con Alessandro Giani, 18 anni, di Cassano Magnago, nella ex cartiera Vita-Myer di Cairate.
Alessandro è rimasto vittima di un incidente cadendo da un’altezza di sei metri e morendo a Natale: la famiglia dimostrando una generosità straordinaria ha deciso per la donazione degli organi e Alessandro ha salvato 20 vite.
Quale atto dovuto la procura della Repubblica di Busto Arsizio ha aperto un’inchiesta
sull’accaduto indagando cinque persone, ovvero i vertici di Prealpi Servizi società proprietaria dell’area, e i due amici di Alessandro per omicidio colposo. L’autorità giudiziaria ha applicato il principio giuridico del dolo eventuale; in sintesi l’ipotesi di omicidio colposo (reato che viene contestato, ad esempio, nei casi di incidenti stradali con esito mortale per una delle parti coinvolte) mira a verificare se la morte di Alessandro possa essere riconducibile alla mancata vigilanza da parte degli indagati.
La stessa autorità giudiziaria ha ribadito, in più occasioni, che si tratta di atto dovuto; l’apertura del fascicolo e l’iscrizione dei cinque indagati consentirà all’autorità giudiziaria di poter svolgere accertamenti tutelando gli indagati stessi che potranno così avere immediato accesso agli atti e, qualora ve ne fosse necessità, nominare dei propri consulenti. L’ipotesi di reato di possesso e confezionamento di materiale esplodente, contestata ai soli amici di Alessandro, nasce dalle dichiarazioni che i due diciottenni hanno reso al pubblico ministero in sede di interrogatorio.
I due ragazzi sono stati assolutamente sinceri nel descrivere l’accaduto spiegando di essere entrati nell’ex cartiera e di aver dato fuoco ad alcune bottiglie utilizzando del carburante quale accelerante.
Il fatto va inquadrato nell’ambito di una bravata; non c’era alcun intento da parte dei ragazzi di appiccare un incendio e danneggiare qualcosa. L’ammissione, però, ha portato l’autorità giudiziaria ad applicare la normativa aggiungendo un secondo capo di imputazione a carico dei due ragazzi.