Caro-tombe, stop alle polemiche. «Siamo pronti a rivedere le tariffe»

Antonelli si propone di trovare «una soluzione più equilibrata» per il cimitero di Borsano

Caro-tombe, la giunta è pronta a fare marcia indietro: «Siamo pronti a rivedere le tariffe. Ci ragioneremo su in modo approfondito per far quadrare il bilancio».

Ad annunciarlo, dopo una settimana di polemiche, è il sindaco che apre alla possibilità di una «soluzione più equilibrata», come era stato chiesto fin da subito dal comitato spontaneo di quartiere di Borsano, che per primo aveva portato la questione all’attenzione dell’opinione pubblica. «Non sono certo le richieste dell’opposizione a farci muovere – chiarisce il sindaco – Ci rendiamo conto noi per primi dell’impatto che le tariffe dei rinnovi delle concessioni cimiteriali possono avere sulle famiglie e sui cittadini. Ci metteremo intorno ad un tavolo per studiare una soluzione più equilibrata, che tenga conto delle esigenze dei cittadini e del fatto che abbiamo i bilanci all’osso».

Insomma, porta chiusa da parte del sindaco Emanuele Antonelli al vortice di polemiche generatosi dopo la denuncia pubblica del comitato di Borsano, che si era rivolto proprio allo stesso Antonelli, a margine dell’ultima seduta del consiglio comunale. Dopo la presa di posizione di Busto al Centro, che ha lanciato una raccolta firme nei tre cimiteri cittadini, a fare pressione sull’amministrazione per ridurre l’impatto delle novità tariffarie ieri si è aggiunto anche del movimento La Voce della Città: «Non solo fanno cassa sui vivi, adesso anche sui morti».

E una mozione per il prossimo consiglio comunale arriva dal Movimento Cinque Stelle, unica forza politica ad astenersi sul nuovo regolamento cimiteriale. «Proprio perché avevamo avuto sentore di un costo eccessivo per l’acquisto di tombe e loculi, anche se ci era stato risposto che era in linea con altri Comuni – sottolinea del gruppo grillino – La stangata sui rinnovi però ha travalicato ogni ragionevole accettazione da parte dei cittadini e, a mio avviso, deve e può essere risolta con una nuova delibera. Sempre che non vogliano che i primi dieci mesi di nuova amministrazione siano ricordati per i rincari delle tasse e per la gabella sui defunti».

La mozione del M5S chiede alla giunta «di rivedere le tariffe riportandole a valori paragonabili a quelli del 2016 e che le concessioni tornino a un massimo di trent’anni anziché 99, perché altrimenti il Comune incasserebbe nei prossimi trent’anni gli oneri anche per i successivi 69, e poi più nulla, con uno sbilanciamento finanziario prevedibile».