SARONNO – Scritte fasciste sui muri della Camera del Lavoro di Saronno e della Casa del Partigiano. Questo è quanto hanno trovato i dipendenti della Camera del Lavoro ieri mattina alla riapertura degli uffici dopo le festività natalizie.
Il segretario generale della Cgil, , definisce gli scarabocchi lasciati da una bomboletta di vernice rossa «provocatorie scritte fasciste apparse sui muri di questi due edifici che da sempre sono punto di riferimento per migliaia di lavoratrici, lavoratori e pensionati nonché importante presidio per la tenuta democratica».
Oltre ad alcune croci runiche e celtiche, due sono le frasi che confermano che lo sfregio di stampo di estrema destra: «Fascismo e simpatia» e «Merry Xª Mas». L’augurio natalizio in realtà riporta i simboli della Xª Flottiglia Mas, un’unità complessa appartenente alla Marina militare italiana, nata il 1º maggio 1944. Negli anni caldi della Seconda Guerra Mondiale, la Xª Mas operò in coordinazione coi reparti tedeschi, sia per contrastare l’avanzata alleata dopo lo sbarco di Anzio e sulla Linea Gotica e nel Polesine,
sia in operazioni contro la resistenza italiana, attività durante la quale l’unità impiegò metodi di repressione violenti e terroristici e si macchiò di crimini di guerra.
«Questo gesto non può essere considerato come una burla – continua Colombo – non va sottovalutato. Il richiamo alla Xª Mas è chiaro e sotto gli occhi di tutti. Non ci faremo intimidire dal grave atto, che non può essere liquidato come semplice scherzo di cattivo gusto ma richiede ed impone la vigilanza democratica delle Istituzioni e dei cittadini contro ogni tentativo di ridare legittimità al fascismo».
Il segretario generale della Cgil invita le istituzioni ad una vicinanza democratica. «Episodi simili a questo nella nostra provincia iniziano ad essere troppi e la cosa si fa preoccupante».
Negli ultimi tre anni, con la festa del 20 aprile 2013 a Malnate che ha visto radunarsi oltre 400 naziskin arrivati da diversi Paesi europei, e le duecento croci simboleggianti la runa algiz piantate il primo di novembre 2014 al sacrario del san Martino a Duno, le istituzioni provnciali e regionali hanno spesso condannato gesta definite anti costituzionali.
«Si tratta di atti vergognosi – conclude Colombo – Sono ferite continue e provocatorie pensate per minare la democrazia del nostro territorio».