Verrà proiettato questa sera alle 21 al Teatro Sociale di Luino il pluripremiato documentario in lingua inglese, con sottotitoli in italiano, sul furto della Gioconda, l’opera più famosa di Leonardo da Vinci. Un tema che riguarda molto da vicino la provincia di Varese, perché l’autore del furto, avvenuto nel 1911, è Vincenzo Peruggia, un impiegato del Louvre nativo di Dumenza, piccolo paesino dell’Alto Varesotto proprio sopra Luino. Joe Medeiros regista del documentario intitolato “Mona Lisa is missing –
The man who stole the masterpiece” si trovava ieri in città e ha raccontato come è nato il suo film. «Mi sono imbattuto in questa storia nel 1976 – ha raccontato il regista americano – e ho sempre voluto fare un film su di essa, anche se pensavo che non avrei mai potuto ottenere informazioni su chi fosse il ladro, sul suo carattere e sulle motivazioni che lo avevano spinto a rubare il quadro della Gioconda». L’idea insomma restò per un po’ nel cassetto del regista, finché Medeiros venne a sapere, nel 2008, dell’esistenza ancora in vita di Celestina Peruggia, figlia di Vincenzo nata nel 1924, la quale seppure anziana, viveva ancora a Dumenza, paese natio del padre che invece morì in Francia nel 1925. Subito il regista e la produttrice del documentario Justine Mestichelli Medeiros organizzarono una trasferta nel Varesotto per intervistare Celestina che poi morì nel 2011. «Una donna meravigliosa, affascinante – così la ricorda il regista – che mi ricordava la mia nonna italiana; ci ha accolto nella sua casa e condiviso quello che sapeva di suo padre». Purtroppo non molto, perché quando Peruggia morì, la figlia Celestina era molto piccola e la famiglia, imbarazzata nell’annoverare tra i suoi membri il ladro della Gioconda, non parlava mai di Vincenzo. «Con Celestina abbiamo condiviso lo stesso obiettivo – ha proseguito Medeiros – entrambi abbiamo voluto conoscere la verità su suo padre che da semplice operaio è riuscito a realizzare un colpo audace in uno dei più grandi musei del mondo».
Un viaggio epico che ha portato il team di ricercatori di Medeiros fino a Parigi, dove Peruggia aveva lavorato e vissuto, a Firenze dove aveva portato la Gioconda rubata e in tutti gli archivi francesi e italiani per consultare migliaia di documenti a partire dal momento del furto, dal quale è venuta fuori la storia che è stata condivisa con Celestina Peruggia. «Il film ha chiarito molte delle idee sbagliate sul Peruggia e il suo crimine – ha detto il regista – ma noi non volevamo che il nostro documentario fosse una lezione di storia asettica ma qualcosa che fosse piacevole e divertente da vedere». Attorno alla figura di Vincenzo Peruggia sono sorte tantissime leggende, anche a Dumenza, soprattutto sulle motivazioni che lo spinsero a rubare la Gioconda di Leonardo da Vinci; motivi di denaro o patriottici? Il pubblico luinese potrà farsene un’idea questa sera, guardando il documentario di Medeiros che sarà presente alla proiezione; ingresso sette euro, ridotto cinque.