Rubava frutta e verdura E la rivendeva agli amici

Ruba frutta e verdura da orti e serre: arrestato ieri mattina. L’Arsenio Lupin degli ortaggi è stato bloccato dai carabinieri della stazione cittadina: lo accusano di undici colpi messi segno in meno di due settimane.

Mario P., quarantenne disoccupato, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, rivendeva il bottino con carretti improvvisati lungo la strada oppure proponendo insalata freschissima ai conoscenti. I prezzi?

Assolutamente concorrenziali visto che a lui la merce non costava neanche un euro.

Grazie ai suoi blitz nei terreni coltivati l’uomo aveva messo in piedi un piccolo business pronto a decollare: verdura di ottima qualità sempre in saldo e senza scontrino fiscale. Tra l’altro i furti erano relativamente semplici da consumare e portare a termine.

Svaligiare un orto non implica esattamente gli stessi rischi che comporta un colpo in banca.

L’uomo, che di fatto vive di espedienti,scavalcava reti e cancellate.

Non doveva scassinare nulla, quindi dato un occhio al bottino iniziava il raccolto. E via con zucchine, pomodori, peperoni, insalata, basilico.

Ma anche ciliegie, in attesa della giusta maturazione delle pesche o dei meloni.

Riempito il “carrello” il quarantenne usciva dall’appezzamento saccheggiato e dava il via alla vendita. I furti avevano preso il via con la bella stagione.

Periodo in cui la natura rinasce mostrando i suoi frutti. Nell’ultimo periodo, però, il ladro di ortaggi si era fatto sempre più ingordo. E l’ingordigia l’ha tradito.

Nelle ultime due settimane era già stato visto all’opera ma non era mai stato colto in flagranza.

Le incursioni sempre più frequenti e imprudenti, anche in pieno giorno, l’hanno tradito.

Ieri mattina è stato colto sul fatto dai carabinieri di Cuvio è il pubblico ministero Annalisa Palomba ne ha disposto l’arresto. Il quarantenne potrebbe essere giudicato per direttissima già questa mattina.Ai militari che hanno fatto scattare le manette l’uomo non avrebbe detto nulla.

Pare però che sostenga di essere costretto a rubare per bisogno.

Senza lavoro, indigente, avrebbe rubato soltanto per mangiare.

Peccato che frutta e verdura, perfettamente commestibili, non venivano colte per essere consumate.

Ma sottratte in quantità considerevoli allo scopo di essere poi rivendute. Le vittime sono motivate a non farsi impietosire in base alla logica che gli indigenti veri e onesti si rivolgono ai tanti enti presenti sul territorio per chiedere aiuto. Trovandolo.

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