Ha fatto tappa nell’importante Gateway di Poste Italiane di Lonate Pozzolo, centro logistico attraverso il quale transitano tutti i pacchi esteri sia in entrata che in uscita dall’Italia, il progetto “Originali d’Autore”, nato per sensibilizzare e informare i giovani sul diffusissimo fenomeno della contraffazione.
I giovani studenti dell’Istituto “Barbara Melzi” di Legnano hanno visitato il centro logistico, parlato e familiarizzato con le persone e le strutture che quotidianamente collaborano per verificare le spedizioni in arrivo e contrastare così un fenomeno spesso sottovalutato nella sua entità e nella sua gravità.
Il Gateway di Lonate Pozzolo è l’unico centro nazionale per l’accettazione, lo smistamento e l’avviamento dei pacchi internazionali, sia in importazione che in esportazione: i volumi dei pacchi movimentati dal Centro di Lonate Pozzolo sono in costante crescita, soprattutto in relazione all’incremento dell’e-commerce.
Nel 2015 si sono registrati 1,4 milioni di pacchi in entrata, 1,7 milioni in uscita.
Ma sono tanti i soggetti che lavorano per garantire la legalità di tutti i prodotti e le merci che ogni giorno circolano,
nelle strade, negli aeroporti, ma anche, appunto, nei pacchi postali: Poste Italiane, Uffici doganali, Guardia di Finanza, Sanità aerea, periti, sono tutti enti che ogni giorno effettuano una serie di controlli per contrastare un fenomeno che purtroppo nel nostro Paese è ancora molto diffuso. L’Italia è al primo posto tra i Paesi europei per il consumo di beni contraffatti: un enorme danno per l’economia e per le imprese che, al contrario, operano nella legalità.
Secondo i dati della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane, nel 2012 è pari a 6 miliardi e 535milioni di euro la spesa degli italiani sul mercato interno per l’acquisto di merci false: questo significa 105mila posti di lavoro sottratti all’economia legale oltre che 5,3 miliardi di euro di mancato gettito fiscale, ovvero di risorse sottratte alla comunità. Solo nel 2013 ben 9.445 sono i soggetti denunciati dal Corpo dell’Autorità Giudiziaria e tra questi 252 sono risultati affiliati ad organizzazioni criminali dedite alla produzione e rivendita di prodotti contraffatti.
La contraffazione è sbagliata: questo il messaggio che il progetto, promosso da otto associazioni di tutela dei consumatori lombarde – Movimento Difesa del Cittadino, Acu, Adiconsum, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Unione Nazionale Consumatori – e realizzato nell’ambito del Programma generale di tutela dei consumatori di Regione Lombardia e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico sta cercando di trasmettere ai ragazzi. E anche comprare prodotti contraffatti fa parte di questo errore: primo perché si alimenta un mercato che, come dimostrano i dati, rovina l’economia, secondo perché chi acquista a qualsiasi titolo cose che per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per il prezzo, inducano a ritenere che sia merce con marchio contraffatto rischia una sanzione che va da 100 a 7.000 euro.
Infine perché la contraffazione finanzia il terrorismo: 500 milioni di euro è la stima della quota parte del fatturato mondiale (pari al 5%) della contraffazione destinata ad alimentare il terrorismo internazionale.
Questi sono i dati che spingono le associazioni che hanno organizzato il progetto verso l’educazione e la sensibilizzazione dei giovani consumatori sui possibili rischi nell’acquisto di prodotti contraffatti e sul valore dei prodotti originali, che propone un percorso educativo teso a consolidare il senso civico di ragazzi e giovani adulti, attraverso un processo di acquisizione e condivisione di valori improntati alla legalità.