New York, 7 ott. (TMNews) – Il settore auto ha una capacità di produzione di circa 96 milioni di veicoli all’anno in tutto il mondo, almeno 20-25 milioni più di quello che il mercato è realisticamente in grado di assorbire. L’analisi è di Sergio Marchionne, che parlava oggi alla Camera di commercio italiana in Canada a Montreal. L’amministratore delegato di Fiat e Chrysler.
Negli Usa e in Canada secondo Marchionne “l’eccesso di capacità non è un problema, abbiamo eliminato tutto quello che non era necessario”. Non così in Europa, dove i governi “invece di cogliere l’opportunità della crisi per spingere per una ristrutturazione radicale del settore auto, hanno sovvenzionato direttamente le aziende nazionali in violazione diretta del Trattato di Roma”. Le fabbriche “in certi casi restano aperte sulla base di considerazioni politiche più che finanziarie”, ma “il tempo sta finendo per i costruttori di auto europei”.
Quest’anno Fiat e Chrysler insieme venderanno 4,2 milioni di auto, cosa che ne farà il quinto maggiore produttore mondiale e quindi candidata alla sopravvivenza nello scenario disegnato da Marchionne, nel quale ci saranno in futuro “cinque player globali”, Ma la sfida nel lungo termine per Marchionne non è vinta perché “a mio parere 6 milioni di veicoli all’anno sono la soglia minima di massa critica perché un gruppo dell’auto generi un profitto economico”.
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