Drammatico incidente sulla strada del lago di Brusimpiano: muore motociclista di 33 anni. Lo schianto è avvenuto intorno alle 15.30 di ieri in via Ponte Tresa, in località madonnina dei pescatori.
Davide Macchi, originario di Varese ma oggi residente a Gavirate, è spirato poco dopo l’incidente: a nulla sono valsi gli sforzi disperati dei soccorritori per strapparlo alla morte. La dinamica dell’accaduto è al vaglio degli agenti della polizia stradale di Luino, subito intervenuti.
Stando alle prime informazioni Macchi, in sella a una Suzuki di grossa cilindrata, avrebbe perso il controllo della motocicletta affrontando una curva. Avrebbe in questo modo “allungato” la traiettoria senza più riuscire a recuperare il controllo della potente due ruote.
Macchi avrebbe così perso l’equilibrio cadendo e andando a sbattere contro il muretto che costeggia la strada in quel punto. Sul posto, oltre agli agenti della Stradale che hanno chiuso via Ponte Tresa nel tratto dove si è verificato l’incidente, sono intervenuti anche i mezzi del 118.
Non lontano dal luogo dello schianto è atterrato anche l’elisoccorso dell’ospedale Sant’Anna di Como.
Le condizioni del motociclista sono immediatamente apparse gravissime: il trentatreenne era privo di conoscenza e non reattivo. I medici e il personale infermieristico per quasi un’ora hanno cercato di rianimare e intubare poi sul posto il motociclista che era però in arresto cardiaco. Gli sforzi dei soccorritori si sono purtroppo rivelati vani: Macchi è morto lì, dove si è verificato l’incidente.
Incidente che ha avuto ripercussioni sul traffico: la strada che costeggia il lago è molto frequentata, soprattutto durante un sabato pomeriggio di bel tempo. Inevitabilmente, la chiusura del tratto di via Ponte Tresa per permettere ai soccorsi di intervenire, ha causato ingorghi e rallentamenti.
Nelle prossime ore, dopo il deposito degli atti all’autorità giudiziaria, il pubblico ministero di turno valuterà se affidare l’incarico per l’autopsia.
Al momento la salma di Macchi è stata composta all’obitorio dell’ospedale di Varese a disposizione dell’autorità giudiziaria. Macchi era un grande appassionato di moto. Una passione che coltivava da tempo, sempre con prudenza o superare i limiti.
La sua Suzuki era una sorta di compagna di avventura. Ieri pomeriggio molto probabilmente era uscito per godersi il giro del lago con la sua moto al termine della lunghissima stagione invernale. Un giro che gli è stato fatale.